La vendita di monili d’oro ereditati non è soggetta a tassazione

DOMANDA. Ho venduto tempo fa collane e anelli in oro ereditati dai miei nonni. Dovevo pagare tasse? Come posso rimediare, nel caso?
C.F., Genova

RISPOSTA. Il lettore non deve pagare alcuna imposta perché ai sensi della legge 7/2000 con il termine “oro” da investimento (la cui compravendita è soggetta a tassazione) si intende l'oro in forma di lingotti o placchette di peso accettato dal relativo mercato, ma comunque superiore a un grammo, di purezza pari o superiore a 995 millesimi, rappresentato o meno da titoli; le monete d'oro di purezza pari o superiore a 900 millesimi, coniate dopo il 1800, che hanno o hanno avuto corso legale nel Paese di origine, normalmente vendute a un prezzo che non supera dell'80 per cento il valore sul mercato libero dell'oro in esse contenuto, incluse o meno nell'elenco predisposto dalla Commissione delle Comunità europee e annualmente pubblicato nella Gazzetta Ufficiale delle Comunità europee, serie C. La legge, inoltre, considera oro il materiale d’oro diverso da quello descritto, a uso prevalentemente industriale, sia in forma di semilavorati di purezza pari o superiore a 325 millesimi, sia in qualunque altra forma e purezza. Niente tasse, quindi, sui monili ereditati e poi venduti.

Sportello Credito, Risparmio & Assicurazioni è una rubrica riservata alle domande dei lettori in materia di investimenti finanziari, servizi bancari e assicurativi. Le domande vanno inoltrate al seguente indirizzo di posta elettronica: [email protected].

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