10 cose da sapere sui nuovi limiti sull’uso dei contanti

L'obiettivo del Governo, scrive Il Sole 24 Ore, è riportare i limiti per l'uso del contante al livello europeo, alzandoli da mille a 3mila euro. Ecco le linee su cui si lavora

1. Tetto a 3mila euro
L'annuncio fatto dal presidente del Consiglio di elevare il limite all'utilizzo del contante dagli attuali 999,99 euro a 3mila euro è condizionato al varo del decreto delegato sulla fattura elettronica.

2. Più moneta elettronica
Nel testo del decreto delegato sulla fattura elettronica dovrebbero esserci incentivi alla fatturazione online e un credito d'imposta fino a 100 euro per aggiornare o acquistare i nuovi registratori di cassa da collegare in rete con il fisco.

3. Agli italiani piace usare la moneta
L'uso del contante, in Italia, piace molto ai consumatori. Secondo gli ultimi dati disponibili – ripresi dall'Abi in un'audizione alla Camera lo scorso gennaio – nel nostro Paese solo il 13% delle transazioni viene saldato con mezzi di pagamento elettronici, contro una media del 40% nell'Unione europea.

4. Storia di tanti “tira e molla”
Poco più di un anno fa, il 29 ottobre 2013, l'allora ministro dell'Economia, Fabrizio Saccomanni, aveva ipotizzato un abbassamento a 500 euro della soglia per il contante. Polemiche nel governo, proteste dei commercianti, marcia indietro ufficiale. Altro esempio: il 1° gennaio 2014 entra in vigore la norma che vieta di pagare in contanti il canone di locazione delle abitazioni, di qualsiasi importo. Poi, a febbraio, il Tesoro spiega che per rendere tracciabile il pagamento – e rispettare la legge – basta una ricevuta cartacea.

5. Dietro-front sulle soglie per gli extra Ue
Fin da quando il governo Monti a fine 2011 vieta l'uso dei contanti da mille euro in su, albergatori e negozianti protestano e chiedono di non penalizzare i turisti stranieri – russi in testa – abituati a fare acquisti a suon di banconote. Così nella primavera del 2012 il Governo elimina con un decreto legge qualsiasi vincolo di spesa per gli extracomunitari, salvo introdurre un tetto di 15mila euro due mesi dopo, con la legge di conversione. Ma rimaneva (e rimane) il problema dei cittadini dell'Unione europea, soggetti al limite di mille euro: la proposta di eliminare il tetto, alla fine, non entra nel Ddl Competitività.

6. Il limite generale di 1000 euro
Dal 6 dicembre 2011 è vietato trasferire denaro contante a qualsiasi titolo, tra soggetti diversi, oltre i 999,99 euro (da 1.000 euro in su). Lo stesso vale per i trasferimenti di libretti di deposito al portatore o di titoli al portatore. Gli assegni bancari e postali oltre la soglia devono avere la dicitura “non trasferibile”. Assegni circolari, vaglia postali e cambiari devono riportare il nome del beneficiario e la clausola di non trasferibilità (si veda l'articolo 49 del Dlgs 231/2007).

7. La deroga fino a 15mila euro
Possono ricevere denaro contante fino a 14.999,99 euro i commercianti che vendono prodotti o servizi a persone fisiche non residenti in Italia, che siano anche cittadini extracomunitari (di un Paese diverso dalla Ue o dal See, che include anche Islanda, Liechtenstein e Norvegia).

8. Pensioni e stipendi nella Pa
Dal 1° luglio 2012 le pensioni di importo superiore a 1.000 euro, così come gli stipendi e i compensi oltre questa soglia versati dalla Pubblica amministrazione, non possono più essere pagati in contanti presso gli sportelli degli uffici postali.

9. Canoni di locazione
I pagamenti dei canoni di locazione delle abitazioni possono essere incassati anche in contante, purché entro la soglia massima “generale” di 999,99 euro e tracciando il denaro (anche con la tradizionale ricevuta cartacea).

10. Obbligo del “Pos”
I professionisti e gli esercenti di attività commerciali sono tenuti ad accettare i pagamenti effettuati con carta di debito, purchè di importo superiore a 30 euro. L'obbligo di dotarsi del Pos è scattato il 30 giugno 2014, dopo la fase transitoria che riguardava solo i soggetti con un fatturato oltre 200mila euro. L'obbligo non è sanzionato e genera solo la “mora del creditore”.

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