Casa, stangata fino al 40% sulle rendite più basse

Era meglio quando c’era l’Imu? Forse. Secondo i dati del rapporto “Gli immobili in Italia” dell’Agenzia delle Entrate e del Ministero dell’Economia, nel 2014, con Imu e Tasi, i contribuenti più ricchi ci hanno guadagnato rispetto al 2012, quando avevano pagato solo l’Imu.

VANTAGGI PER I RICCHI – E i cittadini poveri? Quelli con le rendite catastali più basse hanno pagato molto di più del passato. Ecco la distribuzione delle imposte: chi ha pagato fino a 50 euro ha pagato in media il 21,7% in più rispetto al 2012, mentre chi ha versato tra i 50 e i 100 euro tra Tasi e Imu ha visto salire il proprio conto addirittura del 40,1%. Al contrario per chi ha pagato Imu e Tasi per un importo compreso tra i 500 e 600 euro ha goduto di uno sconto del 32,9% rispetto all’Imu 2012, mentre chi ha pagato oltre 600 euro ha risparmiato quasi il 50%, il 49,6% rispetto al 2012.

LE DIFFERENZE PRIMA CASA – La conferma di una progressività fortemente attenuata della nuova Imu arriva dai dati sulla distribuzione delle imposte per classi di reddito dei contribuenti. Per la sola abitazione principale i contribuenti del primo decile (i redditi più bassi) hanno pagato l’anno scorso il 2,2% del totale, contro l’1,7% nel 2012, quelli dell’ultimo decile (i più ricchi) hanno pagato il 23,9% del totale contro il 26,5% dell’Imu prima versione.

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