Previdenza integrativa: la soluzione per salvare la tua pensione

Visti i tempi di vacche magre e dal momento che molti giovani lavoratori non vedranno la pensione in futuro (o quantomeno sarà più bassa dei minimi di oggi), la previdenza integrativa diventa una soluzione interessante per salvare i propri risparmi.

PREVIDENZA INTEGRATIVA – Aderendo alle forma di previdenza integrativa (o complementare) il lavoratore può infatti avere una pensione aggiuntiva al momento del pensionamento. Con l’allungamento dell’età pensionabile e la perequazione automatica che non fa aumentare di molto l’importo delle pensioni future, è utile avere una pensione integrativa. Ma occhio alle novità sulla tassazione prevista dalla Legge di Stabilità 2015.

QUALI SONO – Le varie soluzione, come scrive InvestireOggi.it vanno dai fondi pensione chiusi o negoziali, che ascono da accordi o contratti collettivi anche aziendali individuandone i destinatari sulla base dell’appartenenza ad un determinato comparto, impresa o gruppo di imprese; fondi pensione aperti: istituiti direttamente da banche, società di intermediazione mobiliare (SIM), compagnie di assicurazione e società di gestione del risparmio (SGR), il cui patrimonio è finalizzato esclusivamente all’erogazione delle prestazioni previdenziali; piani individuali pensionistici (PIP): si tratta della sottoscrizione di contratti di assicurazione sulla vita le cui regole sono contenute in apposita polizza; fondi pensione preesistenti.

CHI PUO’ ADERIRE – Possono aderire alle forme pensionistiche complementari: i lavoratori dipendenti del settore privato e del settore pubblico (anche assunti con le tipologie contrattuali previste dal decreto legislativo n. 276/2003); i collaboratori; i lavoratori autonomi; i liberi professionisti; i soci di cooperativa; i soggetti fiscalmente a carico, soggetti rispetto ai quali il percettore del reddito fruisce delle deduzioni o detrazioni previste dalla normativa fiscale vigente.

LA PROCEDURA -Per aderire ad una delle forme pensionistiche complementari si deve sottoscrivere un modulo di adesione presso: le sedi delle società istitutrici dei fondi, le sedi dei soggetti sottoscrittori, nei luoghi di lavoro dei destinatari; le sedi dei patronati. Il finanziamento della pensione integrativa può avvenire mediante il versamento di contributi a carico del lavoratore, contributi a carico del datore di lavoro/committente oppure attraverso il conferimento del Tfr.

OCCHIO ALLA TASSAZIONE – La Legge di Stabilità 2015 prevede per quanto riguarda il regime fiscale dei fondi di previdenza integrativa un innalzamento della tassazione sul rendimento netto maturato dei fondi pensione che passa dall’11 al 20 per cento. Inoltre sempre la legge ha previsto, con decorrenza dal 1 marzo 2015, la possibilità di chiedere l'anticipo del TFR in busta paga. Da una parte l'aumento della tassazione e dall'altra il TFR in busta paga sono i fattori che oggi influenzano la scelta del lavoratore di aderire o meno ad un fondo di previdenza complementare, decisione che è rimessa alla situazione personale del soggetto.

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