Prestiti non più in calo con l’arrivo di nuova liquidità dalla Bce

Aziende interessate ad attivare finanziamenti e consumatori che da tempo consultano la rete per informarsi sui migliori prestiti personali, accoglieranno con piacere la notizia dell’arrivo di nuova liquidità da parte della Banca centrale europea. Una novità che non risolve la crisi ma la attutisce rinverdendo di speranza uno scenario economico più che oscuro.

CALO IN DIMINUZIONE – Secondo i dati dell’Abi, l’Associazione Bancaria Italiana, emerge che il calo, pur sempre presente, è in diminuzione. Il trend rimane negativo ma registra un miglioramento che dal novembre 2013, dove si assestava sul -4,5%, vede le erogazioni crescere al -2,5% dello scorso mese di agosto e al -2,3% di settembre. Prestiti non più in calo, insomma, per quello che pare essere il miglior risultato da maggio 2012, ma non ancora rivitalizzati. L’intervento della Bce, infatti, si limita ad attutire la caduta a picco delle erogazioni ponendo un freno al tasso medio sulle nuove erogazioni e agevolando il finanziamento con il Tltro.

LO STIMOLO – Il tasso medio sulle nuove operazioni per l’acquisto di case, per esempio, si è ridotto al 3%, dal 5,72% di fine 2007 e registrando il valore più basso da marzo 2011. I finanziamenti alle imprese, invece, sono agevolate dal tasso medio che scende al 2,87% e dalla politica della Tltro, le operazioni mirate di rifinanziamento a più lungo termine. La spinta dell’Eurotower, insomma, stimola all’erogazione di finanziamenti anche le banche d’Italia. Prestiti non in calo, quindi, e nuova speranza per i privati e per le imprese, ma la quantità non tutela necessariamente la qualità dei prestiti stessi.

DEPOSITI E SOFFERENZE – Nonostante il freno posto al calo dei prestiti, infatti, la rischiosità dei finanziamenti cresce aumentando le sofferenze lorde di agosto a 174 miliardi di euro, rispetto ai 172,4 di luglio. L’importo delle sofferenze nette calca lo stesso trend in aumento, passando da 78,2 miliardi in luglio a 79,5% miliardi in agosto, mentre il rapporto tra queste e gli impieghi totali risulta pari al 4,41% contro il precedente 4,30%. In caduta libera anche le obbligazioni bancarie, a differenza dei depositi, in costante crescita. Nel giro di un anno, infatti, le prime cadono a -10,6% con una diminuzione di 55 miliardi di euro, mentre i depositi crescono di oltre 45 miliardi, registrando nel complesso un +3,8% e in relazione al mese di agosto un +3%. Nello specifico lo scenario penalizza i finanziamenti a medio e lungo termine ripercuotendosi, com’è ovvio, sui consumatori e sulle aziende, sempre più limitate nei loro investimenti e nei loro acquisti importanti. Che i prestiti siano in calo ridona un po’ di speranza, ma la strada per la risoluzione è ancora tanta.

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