Spese bancarie: un investimento di 10mila euro ne costa 233

I diritti di custodia, commissioni di compravendita e bollo rischiano di erodere i rendimenti degli investimenti. I costi standard per tenere aperto un deposito titoli possono superare i 200 euro all’anno se s’investono 10mila euro, i 600 se il portafoglio è di 50mila. A fare i calcoli il CorrierEconomia sulla base di uno studio condotto dall’Università Bocconi. Risultato? Per andare in attivo il portafoglio deve rendere almeno il 2,3% netto.

ESEMPI – La media dei costi bancari (più bollo) per un portafoglio di 100mila euro è di 233 euro. L’ipotesi è che sia composto in parti uguali da Bot a un anno, Btp, azioni italiane ed estere. Ebbene per ammortizzare questi 233 euro, lo stesso mazzo di titoli dovrebbe rendere almeno il 2,33%. Difficile con i tassi che offrono in questo momento le Borse. Se si investe, invece, più di 10mila euro, l’impatto in percentuale calano ma i costi assoluti s’impennano: 585 euro all’anno, con un portafoglio da 50mila euro e con la stessa ripartizione fatta in precedenza. Per non perderci quel portafoglio dovrebbe avere almeno l’1,17% di rendimento netto.

IL PESO MAGGIORE – L’esercizio è stato condotto fra i conti correnti ordinari di sette grandi banche italiane (Intesa, UniCredit, Mps, Ubi, Bnl, Bpm, Cariparma). Oltre al bollo, sono stati considerati i costi di gestione e di acquisto dei titoli. Il peso maggiore viene dai diritti di custodia, cioè la semplice tenuta del dossier titoli da parte della banca. Se ci sono azioni estere, questa voce tocca nel nostro caso anche i 160 euro. È una commissione che varia da banca a banca.

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