Bene decreto Sblocca Italia, ma ora meno tasse sulle casa

UN BUON INIZIO – “Dopo quasi due settimane di limature e correzioni il decreto Sblocca Italia finalmente è legge. Di certo il decreto non porterà alcuno choc per il settore immobiliare, non aver inserito per esempio la norma relativa agli incentivi fiscali per la permuta di immobili a bassa prestazione energetica è stata una grave mancanza per l’esecutivo. Tale provvedimento, infatti, non avrebbe inciso sulle entrate fiscali dello Stato, mentre avrebbe avviato un’immediata azione positiva sul mercato. Tutto sommato possiamo comunque affermare che lo Sblocca Italia è un buon inizio per dare ossigeno ad un comparto, quello immobiliare, ormai in piena stagnazione”. Così Valerio Angeletti, presidente nazionale Fimaa-Confcommercio, Federazione italiana mediatori agenti d’affari, commenta l’entrata in vigore, a 15 giorni dall’approvazione del consiglio dei ministri, del decreto legge Sblocca Italia, firmato ieri dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e pubblicato in Gazzetta ufficiale con il numero 133.

I LIMITI DELLA NORMA – “Come auspicavamo”, continua il numero uno di Fimaa Italia Angeletti, “il cosiddetto ‘pacchetto casa’, che al consiglio dei ministri del 29 agosto scorso era stato approvato ‘salvo intese’ tra il ministero delle Infrastrutture e il ministero dell’Economia, alla fine è entrato nel decreto. E ciò non è una novità da poco: chi acquisterà da costruttori una casa nuova o ristrutturata con un indice di risparmio energetico elevato e la concederà in affitto per otto anni a canone concordato, avrà un bonus fiscale dallo Stato del 20% del prezzo di acquisto fino a un massimo di 300mila euro da spalmare in otto anni. Certo avremmo preferito che la norma fosse estesa anche a chi acquista dai privati, come abbiamo caldeggiato, ma l’esperienza francese da cui è mutuato tale meccanismo ci lascia sperare che anche in Italia possa rimettere in moto il mercato immobiliare. Ci auguriamo, però che la disciplina sui canoni concordati venga aggiornata e applicata a tutto il territorio nazionale e non solo ai grandi centri metropolitani”.

ABBASSARE LA PRESSIONE FISCALE – “Bene”, osserva ancora Angeletti, “anche la possibilità di frammentare e accorpare unità immobiliari con una semplice dichiarazione e col solo pagamento dei costi riguardanti gli oneri di urbanizzazione, l’ampliamento ai privati delle agevolazioni del 'rent to buy' già previste per gli alloggi sociali e l’assicurazione del ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi sulla previsione anche per il 2015, all’interno della legge di stabilità, sia del bonus fiscale del 50% per i lavori di manutenzione straordinaria e di ristrutturazione in casa sia del bonus del 65% per il risparmio energetico. Quello che ci aspettiamo adesso”, conclude il presidente Angeletti, “è una riforma nazionale di abbassamento del livello della pressione fiscale senza la quale qualsiasi concreta prospettiva di ripresa effettiva del comparto diventa irrealizzabile”.

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