Ravvedimento operoso: ecco come mettersi in regola con il Fisco

I contribuenti italiani la cui posizione con il Fisco presenta delle irregolarità possono avvalersi del ravvedimento operoso per sistemarla, versando le imposte dovute e pagando sanzioni ridotte. Di seguito, la Cgia di Mestre indica tutto quello che c’è da sapere sull’istituto.

CHI PUO’ BENEFICIARNE – Il ravvedimento è consentito a tutti i contribuenti, purché siano rispettate alcune condizioni: la violazione non deve essere già stata constata e notificata a chi l’ha commessa; non devono essere state avviate ispezioni o verifiche. In tal caso, la possibilità di ravvedersi è inibita per i periodi e i tributi che sono oggetto di controllo; non devono essere iniziate altre attività di accertamento formalmente comunicate al contribuente.
 
AMMONTARE DEI PAGAMENTI – Il ravvedimento comporta il versamento delle imposte dovute, degli interessi calcolati in base al tasso legale annuo (si parte dal giorno in cui il versamento avrebbe dovuto essere effettuato a quello in cui viene effettivamente eseguito) e delle sanzioni in misura ridotta.
 
AMMONTARE DELLE SANZIONI
– Le violazioni commesse dal primo febbraio 2011 comportano una sanzione pari al 3 per cento se il pagamento viene eseguito entro 30 giorni dalla scadenza prescritta (è il cosiddetto ravvedimento breve); al 3,75 per cento se il ritardo è superiore a 30 giorni ma si colloca entro il termine di presentazione della dichiarazione relativa all’anno d’imposta in cui la violazione è stata commessa (è il cosiddetto ravvedimento lungo). Infine, i contribuenti, la sanzione si riduce allo 0,2 per cento per ogni giorno di ritardo, se il versamento dell’imposta è effettuato entro quattordici giorni dalla scadenza e se gli interessi legali e se le sanzioni sono pagate entro trenta giorni dalla scadenza (questo è il ravvedimento sprint).
 
COME PAGARE – I versamenti vanno effettuati attraverso il modello F24 per le imposte sui redditi, le relative imposte sostitutive, l’Iva, l’Irap e l’imposta sugli intrattenimenti; si userà, invece, il modello F23 per l’imposta di registro e gli altri tributi indiretti. Gli interessi devono essere indicati nel modello F24 utilizzando gli appositi codici tributo. Quelli sulle ritenute vanno invece versati dai sostituti d’imposta sommandoli al tributo. Non è possibile effettuare i versamenti relativi al ravvedimento a rate. E’ possibile, invece, effettuare la compensazione con eventuali crediti d’imposta.

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