La pressione fiscale resterà ai massimi livelli (almeno fino a fine 2015)

PRESSIONE FISCALE – Le manovre ipotizzate sul cuneo fiscale riportano in riduzione la pressione fiscale nell’anno in corso e, in modo relativamente più marcato, nel 2015, quando gli sgravi andranno a regime. Lo dice Prometeia, la società di studi, consulenza e analisi che ha presentato a Bologna il Rapporto di Previsione (aprile 2014) sulle prospettive di breve-medio termine dell’economia internazionale e italiana. Secondo questo Rapporto, nel 2014 scende la pressione da tributi diretti, passando dal 15,3 al 15%. I nuovi sgravi Irpef si sommano ai maggiori effetti delle misure introdotte dalla legge di stabilità. Tra le imposte indirette, invece, prevarrà nel primo anno l’effetto di aumento impresso dalla legislazione vigente, tra cui i maggiori incassi dalle imposte immobiliari, e il gettito complessivo crescerà in termini di Pil dal 14,5 al 14,8%. A fine 2015 il peso di entrate tributarie e contributi dovrebbe arrivare al 43,4% del Pil e restare costante nell’anno successivo, attestandosi ancora ai massimi storici.

PROPENSIONE AL RISPARMIO – Dopo aver perso l’11% del Pil nelle due recessioni sperimentate nel corso di questa crisi, l’economia italiana sembra essersi avviata lungo un sentiero di lenta crescita che, per il 2014 sarà dello 0,7%, mentre potrà oscillare tra l’1 e l’1,5% nei due anni successivi, raggiungendo il livello di Pil del 2007 solamente nel 2021. Il reddito disponibile tornerà a crescere da quest’anno trascinando in positivo anche la variazione dei consumi. L’aumento della propensione al risparmio che ne conseguirà nei prossimi sette anni sarà anche risultato del fatto che la ricchezza finanziaria pro capite si è ridotta in questi anni, il che sta spingendo le fasce di età più mature, ancora al lavoro, alla ricostituzione dei livelli precedenti.

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