Mutui prima casa e agevolazioni a rilento: Lupi rimprovera le banche

AGEVOLAZIONI – Per chi vuole uscire dalla casa di mamma e papà, il Governo aveva dato pochi mesi fa spiragli di luce: come si sa, infatti, è sempre più difficile trovare consumatori che abbiamo la possibilità di acquistare casa senza aiuti, così le agevolazioni del Governo vanno ad agire sulla necessità per gli italiani di trovare un mutuo casa conveniente e adatto alle possibilità di spesa di ogni richiedente.

PLAFOND CASA – Per chi poi si impegna nell’acquisto della prima casa, le agevolazioni previste dal Plafond Casa sono ancora più importanti: grazie al denaro messo a disposizione dalla Cassa depositi e prestiti, ecco che si potrà con maggior tranquillità scegliere un mutuo per la prima casa vantaggioso, confidando anche nell’abbassamento dello spread dei tassi che sembra stia cominciando a verificarsi sin d’ora.

RITARDI DELLE BANCHE – Tuttavia, a quanto pare, la possibilità di accedere alle agevolazioni va a rilento, a causa di forti ritardi delle banche: a 4 mesi dall’accordo tra Associazione bancaria italiana e Cassa depositi prestiti su quei famosi 2 milioni di euro da portare alle banche per stimolarli a erogare mutui agevolati a chi ne necessita, solo pochi istituti di credito hanno chiesto soldi alla Cassa e li hanno usati per questo scopo.

BANCHE ADERENTI – I numeri? Si tratta di solo 4 grandi operatori del settore bancario – Unicredit, Banca Sella, Credito Valtellinese e Cassa di Risparmio di Ravenna – e 13 istituti di credito cooperativo, stando all’ultimo comunicato emesso dalla Cassa depositi e prestiti il 17 marzo. Cifre ben lontane da quel comunicato dell’Abi a febbraio, in cui si annunciava un numero di 20 banche tra effettivi aderenti e in via di adesione al progetto, con illustri e grandi assenti del mercato creditizio.

LA CONVOCAZIONE – A fronte di questi dati, il Ministro alle Infrastrutture Maurizio Lupi ha contattato e convocato l’Abi e Cassa depositi e prestiti per il 20 marzo, con lo scopo di chiedere formalmente il perché di tali ritardi e la risoluzione del problema, nel minor tempo possibile. Un incontro che non ha portato risoluzioni tuttavia, ma un semplice confronto tecnico, in vista di un’azione concreta da studiare insieme per risolvere il problema.

I RECLAMI – I reclami sono molti da parte di chi era stato attratto dall’annuncio del Governo e che ora si sente tradito: peculiari i casi di chi si è rivolto ad aziende del credito molto grandi, che secondo l’Abi sono “in fase di adesione”, dove – stando alle fonti vicine al Ministro Lupi – “il personale allo sportello, ma anche il direttore della filiale, cade letteralmente dalle nuvole, ignorando che il proprio istituto, come dice l'Abi nel comunicato diffuso a febbraio, ha aderito o sia in fase di adesione”.

LA CASSA DEPOSITI E PRESTITI – Un’inefficienza da risolvere al più presto, che tuttavia non frena le buone intenzioni della Cassa depositi e prestiti, che in questo periodo si trova in una fase di estremo lavorio: la Cassa ha infatti investito nell’acquisto di covered bond e titoli cartolarizzati sui mutui per la casa, usando il 25% del plafond messo a disposizione.

RILANCIARE I MUTUI – Questa azione è costata 735 milioni è servirà a rilanciare i mutui per la prima casa, consentendo di destinare ulteriori liquidità alle banche che vorranno concedere mutui agevolati. Chissà che tra qualche mese, anche in virtù della strigliata da parte del Ministero delle Infrastrutture, non parleremo allora di una crescita vertiginosa nell’erogazione di mutui per la prima casa a giovani che hanno intenzione di dare una svolta alla loro vita.

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