Cosa fare se scatta l’accertamento delle Entrate sul conto corrente?

GESTIONE DEL CONTO – Ormai è buona abitudine di ogni consumatore responsabile quella di aprire un conto corrente in cui depositare il proprio denaro e metterlo a disposizione di ogni esigenza: bonifici, accrediti stipendi, prelievi e versamenti sono ormai all’ordine del giorno ed è anche diventato più semplice selezionare un prodotto finanziario, grazie ai portali di confronto online che offrono la possibilità di guardare più proposte in un colpo solo e quindi di informarsi su Fineco e i suoi prodotti, su IWBank, Che Banca e gli altri istituti di credito. La decisione di trovare un conto vantaggioso viene sempre più presa in considerazione anche in virtù del fatto che esiste anche l’opzione di spendere meno sulla gestione del conto: le banche online, infatti, a differenza delle filiali “fisiche” propongono conti a prezzi più bassi e garantiscono comunque la sicurezza dei propri risparmi.

IL REDDITOMETRO – A proposito di sicurezza, proprio in questi giorni il postino si è fatto carico di ben 20mila lettere dell’Agenzia delle Entrate, indirizzate a consumatori e contribuenti relativamente ai redditi del 2009: il redditometro ha parlato, ma niente paura. Dall’Agenzia sono stati previdenti, e per garantire la massima trasparenza dei conti che sono stati fatti, in allegato ci sarà anche una lista degli acquisti e delle voci “sospette” che non rientrano tra i redditi effettivamente dichiarati.

COS’E’ – Il Redditometro è quello strumento che il Fisco utilizza per accertarsi che il reddito dichiarato sia regolare. In sostanza si occupa di determinare in modo indiretto il reddito complessivo di ogni contribuente, considerando la sua capacità di spesa. Se il contribuente non ha dichiarato l’importo che effettivamente ha guadagnato ma ha evaso qualche somma, verrà individuato dall’Agenzia delle Entrate.
 
LO SCOSTAMENTO
– Ma in quali casi le Entrate si prendono il disturbo di farci notare la svista? Quando si registra uno scostamento, tra redditi e acquisti, pari al 20%: questo sulla base delle nuove regole del redditometro. Tuttavia il controllo scatta quando si tratta di fatti eclatanti: “solo casi in cui la differenza tra reddito dichiarato e speso sia eclatante e solo spese effettivamente sostenute, in linea con le indicazione del garante della privacy”, ci tiene a ricordare il direttore dell’Agenzia delle Entrate Attilio Befera.

LE RICHIESTE DEL FISCO – Non si tratta di un solo acquisto imponente (come l’acquisto di una super car, o di un immobile) ma anche di una serie di spese che sommate raggiungono la soglia critica: in questi casi il Fisco chiederà di effettuare un incrocio tra le spese e le somme usate, calcolando anche dati come beni intestati e tenendo conto della famiglia cui il contribuente appartiene. Verrà anche osservato se altri membri della famiglia avrebbero potuto contribuire alle spese o ancora se i beni sospetti sono stati acquistati grazie a redditi esenti per legge, come le eredità, le vincite o l’accredito di titoli a scadenza.

LA CONTROVERIFICA – In virtù di tutte queste situazioni particolari, e questo è il maggior vantaggio del nuovo redditometro per i contribuenti, si potrà richiedere una controverifica attraverso la comunicazione delle cosiddette “pezze d’appoggio”: si tratta di una forma di contraddittorio, che avvicina finalmente l’Agenzia ai cittadini. Questi ultimi potranno allora inviare e chiedere chiarimenti, discutere e dimostrare che gli acquisti effettuati sono stati fatti grazie a redditi esenti dalla dichiarazione, o ancora che nel nostro nucleo familiare sono presenti persone che possono contribuire alle spese.

L'ALLEGATO – L’allegato cui accennavamo prima, infatti, presenta tre colonne: nelle prime due si trovano quelle spese fatte certamente dal contribuente, derivate dall’Anagrafe tributaria e gli acquisti basati su dati certi, come un’auto o una casa. Nella terza colonna invece il destinatario della famigerata lettera potrà modificare e integrare le informazioni presenti: altra novità, si potrà anche indicare quali siano stati nel 2009 i saldi del conto bancario, postale o conto titoli, usando gli estratti conto.

L'INCONTRO CON IL FUNZIONARIO – In ogni caso, come da lettera, si dovrà incontrare i funzionari per il contraddittorio: la data viene fissata in automatico, ma si potrà spostarla in base ai propri impegni. Se il funzionario riterrà che i chiarimenti forniti dal contribuente siano efficacemente completi e trasparenti, allora il controllo potrà chiudersi immediatamente. Qualora il funzionario non sia convinto, l’Agenzia delle Entrate andrà a fondo sulla questione, convocando nuovamente ilcontribuente “sospetto”: in questo secondo round, l’Agenzia proporrà a quest’ultimo l’adesione della cifra da versare per riparare al danno e se il contribuente deciderà di pagare subito, potrà beneficiare dello sconto sulla multa applicata.
 

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