Anno nuovo (vita nuova?) per il mercato immobiliare italiano

SEGNALI DALL'IMMOBILIARE – Quali segnali arrivano dal settore immobiliare? E come sarà il 2014 del comparto? Prova a dare una risposta il comparatore online Immobiliare.it. E lo fa citando il quotidiano Il Sole 24 Ore, che a ridosso del Natale ha intervistato alcuni operatori del settore: in generale, spiega Immobiliare.it, sembra esserci la consapevolezza che i segnali di ripresa ci sono tutti, anche se troppo deboli per poterci far sospirare di sollievo. Se i paletti delle banche si fanno meno rigidi e si torna, benché con estrema lentezza, ad aumentare le probabilità di concessione di un mutuo, anche il mercato delle compravendite immobiliari dovrebbe andare nella stessa direzione.

PREZZI ANCORA IN CALO – Per ciò che concerne i prezzi, le previsioni di Nomisma parlano di un'ulteriore contrazione anche nel prossimo anno: il calo medio, non tenendo conto dell'inflazione, dovrebbe essere del 3,10%. La tendenza resta negativa, quindi, ma non si dovrebbero più registrare i crolli vertiginosi che hanno contraddistinto il mercato negli ultimi anni. D'altro canto, adesso il venditore non solo è pronto a fare maggiori sconti in fase di trattativa, ma è lui per primo a “svalutare” in parte l’immobile in fase di vendita. A tenere in attività il mercato saranno soprattutto le grandi città (Milano in testa), che sembrano reagire molto meglio rispetto ai piccoli centri, in cui i cali di prezzo e numero di compravendite sono molto più significativi.

I DATI SUL 2013 – Il 2013, intanto, è stato secondo Immobiliare.it l’anno del “bicchiere mezzo pieno”: il trend fortemente negativo con cui abbiamo convissuto in questi anni sembra essersi interrotto. Di questa idea quasi tutti gli operatori del settore, anche se ognuno, ovviamente, è pronto a darne una diversa interpretazione. L’ultima nota dell’Agenzia delle Entrate (relativa al terzo trimestre dell’anno), per esempio, ha evidenziato una decelerazione dei tassi negativi, fermi ora al -6,6% rispetto al 2012. Nel trimestre le compravendite del residenziale sono state all’incirca 91mila (-5,1% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno), cosa che fa pensare che l’anno si chiuderà con poco più di 400mila compravendite nel corso dell’anno, circa l’8% in meno rispetto al 2012. Anche per i mutui, il discorso è simile: la scelta di molte banche di rendere meno drastici i criteri per la concessione, unita a offerte ad hoc per i più giovani (anche precari) ha perlomeno dato nuova linfa alla domanda di finanziamento, che da giugno in poi ha ripreso a crescere.

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