Conto alla rovescia per la seconda rata dell’Imu che scade lunedì 16 dicembre. Quattro giorni per capire quanto sarà l’entità da pagare al proprio Comune che ha aumentato le aliquote rispetto al 2012. Ecco la lista de Il Sole 24 Ore di chi è obbligato a pagare la seconda rata dell’imposta sugli immobili.
1- Seconde case
Le case affittate sono considerate nell'ambito delle abitazioni non principali: partono da un'aliquota base di tassazione dello 0,76%, che la grande maggioranze dei Comuni ha elevato allo 0,9% o anche all'1,06%, l'aliquota più elevata e diffusa.
2- Ville, case signorili e storiche
Per le abitazioni di pregio, anche principali, non vale l'esenzione prima casa: sono circa 73mila, poco più del 2% del totale delle abitazioni italiane, suddivise tra ville (categoria catastale A/8), case di tipo signorile (categoria catastale A/1) o castelli o palazzi di particolare pregio storico-artistico (categoria catastale A/9).
3- Garage oltre la prima casa
Esiste un limite alla possibilità che garage, posti auto, magazzini e tettoie, con rendita catastale autonoma, siano considerati “pertinenze” delle abitazioni principali in quanto legate da un vincolo di utilità. Le agevolazioni per l'abitazione principale si applicano anche alle pertinenze della stessa.
Al massimo si potranno avere tre pertinenze, se però appartenenti a categorie catastali diverse.
4- Aree fabbricabili
La nozione di aree fabbricabile, che è soggetta all'Imu, include tutte le aree così qualificate dallo strumento urbanistico generale, a prescindere dalle effettive possibilità edificatorie.
5- Uffici
Per gli uffici (categoria catastale A/10) si segue la stessa strada dei negozi: si prende la rendita catastale dell'unità immobiliare e la si rivaluta del 5% per poi moltiplicare il risultato per il coefficiente, che in questo caso è 80.
6- Negozi
Oltre alle abitazioni, sono soggetti a Imu anche i fabbricati destinati ad attività commerciali, come negozi e depositi.
7- Immobili industriali e alberghi
Anche per gli immobili appartenenti a imprese l'Imu si aggiunge alle imposte sui redditi, perché gli immobili d'impresa producono reddito d'impresa e non fondiario. Conta la categoria catastale nella quale sono iscritti: la categoria D raggruppa fabbriche, alberghi, cliniche private, centri commerciali. Per gli immobili merce – le aree e i fabbricati ancora in possesso delle imprese di costruzione e destinati alla vendita – è invece prevista l'esenzione proprio da questa seconda rata.