LA RATA DI GENNAIO – Nonostante le promesse di cancellazione integrale, saranno circa 10 milioni gli italiani chiamati alla cassa entro il 16 gennaio 2014 per versare parte della seconda rata Imu del 2013 dopo che la prima era stata soppressa dal governo a giugno. Lo scrive il quotidiano Il Messaggero. Entro la giornata di ieri (9 dicembre) i Comuni avevano l’obbligo di pubblicare sul proprio sito internet la delibera con le aliquote dell’imposta municipale unica.
IL 40% DELLA DIFFERENZA – Per gli immobili diversi dall’abitazione principale, il versamento va fatto entro lunedì prossimo e dunque Caf e commercialisti hanno poco tempo per fare i calcoli definitivi e completare gli adempimenti: una situazione ai limiti del caos. Per le case di residenza invece sarebbero 2.500 i Comuni che hanno deliberato un’aliquota più alta rispetto a quella del 2012. Un fastidio non da poco per i proprietari che si vedranno costretti a versare il 40% della differenza fra l'imposta calcolata con l'aliquota reale e quella generata dall'aliquota standard dello 0,4 per mille.
QUESTIONI DI ALIQUOTE – Il meccanismo coinvolge sia gli aumenti applicati nel 2012 che nel 2013 e per i sindaci le aliquote reali producono in tutto 1 miliardo di gettito aggiuntivo. Il sacrificio chiesto ai cittadini, si è reso necessario in quanto servivano circa 3 miliardi per chiudere la questione in maniera positiva. Ma il governo ne ha trovati solo 2,1.