Btp, polizze e buoni postali: ecco come investire per i propri figli

INVESTIRE PER IL FUTURO – Mai come in questo momento risparmiare è impresa ardua. Eppure anche con piccole somme da investire si può contribuire a costruire il futuro dei propri figli. L’accantonamento di lunga gittata (una ventina di anni, dalla culla all’università) può essere alla portata di tutte le tasche. Secondo quanto scrive l’inserto settimanale CorrierEconomia, i buoni postali sono i più popolare perché non hanno spese, si possono acquistare anche con poche decine di euro e dopo 18 anni offrono il raddoppio del capitale investito.

PIANI DI ACCUMULO – Ci sono poi i piani di accumulo a rate. Ogni mese si acquistano quote da 50-100 euro di fondi comuni o di più economici etf, gli exchange traded fund quotati in Piazza Affari. Infine anche le polizze, anche se bisogna stare attenti alle spese che alle volte sono salate.

IL LUNGO PERIODO – Ma perché il lungo periodo fa bene agli investimenti? Questioni statistiche: più il tempo passa, più la probabilità di andare incontro a risultati casuali e negativi diminuisce. L’esercizio, realizzato da www.adviseonly.com sugli ultimi 43 anni, utilizzando l’Msci World, il paniere che rappresenta tutte le Borse del mondo, mostra che dopo vent’anni, sulla base di quanto è accaduto agli investitori dal 1969 a d oggi, la probabilità di andare incontro ad esperienze negative diminuisce, mentre è significativa quella di portare a casa una performance soddisfacente. Ecco due ricette che utilizzano anche in questo caso gli Etf quotati in Piazza Affari.

PRIMO CASO – Nel primo caso, il più aggressivo, si investe solo in azioni, mettendo l’80% tra Borse occidentali e Borse Emergenti, mentre il restante 20% viene diviso tra azioni tecnologiche, azioni delle società che costruiscono ponti e strade nei Paesi Emergenti e Terre Rare, ovvero titoli legati all’estrazione e all’utilizzo di minerali indispensabili per l’industria delle alte tecnologie. Un mix di azioni proiettato nel futuro, proprio come i ragazzi, che resta anche nel portafoglio più bilanciato. In questo caso però il 30% del totale viene impiegato in obbligazioni governative, alcune legate all’inflazione, e in bond dei Paesi emergenti.

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!