La pubblicazione del decreto 133 che ha abolito l’Imu 2013 sulle abitazioni principali conferma che ai proprietari sarà chiesto entro il 16 gennaio un contributo pari al 40% della maggior imposta se il Comune ha stabilito per quest’anno un’aliquota superiore allo 0,4%.
ALIQUOTA COMUNALE – Che cosa succede per gli immobili diversi dall’abitazione principale? Nella maggior parte dei casi si pagherà la stessa somma versata a giugno come prima rata, spiega il Corriere.it. Questo se il Comune abbia mantenuto le stesse aliquote 2012 e che si sia mantenuto il possesso dell’immobile per tutto l’anno. Ci sono però alcuni casi particolari : il primo è quello delle abitazioni “di lusso” delle categorie catastali A/1 (abitazioni signorili); A/8 (ville) e A/9 (dimore storiche) che pagheranno anche se si tratta di abitazioni principali, con una detrazione forfettaria di 200 euro.
EDILIZIA POPOLAREE STABILIMENTI – Pagheranno anche le abitazioni degli Iacp (edilizia popolare), salvo modifiche della legge di Stabilità: per questi immobili il Comune può stabilire un’aliquota specifica (a Milano è lo 0,6%) ed è in ogni caso prevista una detrazione forfettaria di 200 euro. Il valore imponibile della categoria catastale D (come stabilimenti e centri commerciali: aumenta dell’8,33% il valore imponibile) – e questa è la novità rispetto allo scorso anno – aumenta dell’8,33%. In ogni caso tutti gli immobili strumentali però la legge riconosce la detrazione del 30% dell’Imu dalle imposte sui redditi.