VIOLAZIONI PRIVACY – Il nuovo Redditometro ha suscitato non poche polemiche riguardo la violazione della privacy. In effetti, a partire da quest’anno le banche dovranno fornire al Fisco i dati accorpati, ovvero i saldi di quanto versato e quanto prelevato in banca da ognuno di noi, così come la movimentazione di dettaglio del conto corrente.
Di seguito vi offriamo un riassunto con tutte le modifiche apportate dal Garante della Privacy.
-Spese certe: il reddito del contribuente va ricostruito soltanto secondo le spese certe e spese che valorizzano elementi certi (possesso di beni o utilizzo di servizi e relativo mantenimento); non si potranno utilizzare spese presunte basate soltanto sulla media Istat.
-Spese medie Istat: i dati relativi alle spese medie Istat, inoltre, non potranno essere utilizzati per stabilire l’ammontare di spese frazionate e ricorrenti (es. abbigliamento, alimentari, alberghi etc.) per le quali il Fisco non ha evidenze certe. Tali dati, riferibili allo standard di consumo medio familiare, non possono essere ricondotti correttamente ad alcun individuo, se non con notevoli margini di errore in eccesso o in difetto.
-Fitto figurativo: si tratta del fitto attribuito al contribuente in assenza di abitazione in proprietà o locazione nel comune di residenza. Questo parametro non potrà essere utilizzato per selezionare i contribuenti da sottoporre ad accertamento, ma solo ove necessario a seguito del contraddittorio. Il fitto figurativo, inoltre, dovrà essere attribuito solo una volta verificata la corretta composizione del nucleo familiare, per evitare le incongruenze riscontrate dal Garante.
-Coerenza dei dati: le Entrate dovranno fare attenzione alla qualità e all’esattezza dei dati al fine di prevenire e correggere le evidenti anomalie riscontrate nella banca dati o i disallineamenti tra famiglia fiscale e anagrafica.
-La corretta composizione della famiglia: questo dato è rilevante per la ricostruzione del reddito familiare, l’individuazione della tipologia di famiglia o l’attribuzione del fitto figurativo.
-Note informative ai contribuenti: i contribuenti dovranno essere informati, tramite l’apposita informativa allegata al modello di dichiarazione dei redditi e disponibile anche sul sito dell’Agenzia, del fatto che i suoi dati personali saranno impiegati anche ai fini del redditometro.
-L’invito al contraddittorio: questo invito dovrà specificare chiaramente al contribuente la natura obbligatoria o facoltativa degli ulteriori dati richiesti dal Fisco (es. estratto conto) e le conseguenze di un eventuale rifiuto anche parziale a rispondere.
IL CONTRADDITTORIO – Infine, i dati presunti di spesa, non ancorati ad alcun elemento certo e quantificabili esclusivamente sulla base delle spese Istat, non potranno costituire oggetto del contraddittorio, dato che la richiesta di tali dati – relativi ad ogni aspetto della vita quotidiana, anche risalenti nel tempo – entra in conflitto con i principi generali di riservatezza e protezione dati sanciti in particolare dalla Convenzione europea dei diritti dell’uomo.