Non paghi l’Imu? In Irlanda il Fisco se la prende dallo stipendio

UNA LETTERA AL PROPRIETARIO “SBADATO” – Non paghi l’Imu? Te la detraggo dallo stipendio. Succede in Irlanda dove la riscossione dell’imposta sulla proprietà, in pratica la versione celtica dell’Imu, è particolarmente “drastica”. Il primo passo, spiega il sito web Fiscooggi.it, consiste nell’invio di una lettera diretta al proprietario che ha “dimenticato” di efettuare il versamento, per invitarlo a pagare il dovuto entro sette giorni.

 

LA RICHIESTA A DATORI DI LAVORO ED ENTI PENSIONISTICI – In particolare, nelle ultime due righe della missiva si spiega che, nel caso in cui il contribuente restasse ostinato nel suo non voler pagare, allora l’Agenzia delle Entrate contatterebbe automaticamente il datore di lavoro, se il proprietario risulta lavoratore dipendente, o l’autorità pensionistica se è pensionato, ordinando di trattenere direttamente dallo stipendio o dalla pensione del contribuente stesso la somma dovuta e di devolverla al Fisco in modo che l’amministrazione finanziaria la possa incassare. Insomma, enti pensionistici e datori di lavoro si trasformerebbero in veri e propri esattori.

 

LE MANI DEL FISCO SUL CONTO IN BANCA – Ma la norma accessoria che ha innescato la polemica riguarda i depositi bancari e i risparmi tradizionali. In casi eccezionali infatti, l’ufficio dell’Agenzia delle Entrate irlandese potrebbe anche recuperare il dovuto con un prelievo forzoso dal conto corrente del contribuente “non-cooperante” nel pagamento dell’imposta di proprietà. Naturalmente si tratta d’una variabile non immediata cui si può ricorrere come estrema ratio.

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!

Tag: