Arriva la riforma del catasto: il mattone varrà il 60% in più, ma occhio alle tasse

LA RIFORMA DEL CATASTO – La riforma del catasto ha iniziato il suo iter parlamentare. La riforma prevede una revisione dei criteri con cui si determinano i valori imponibili e quindi aggiornare radicalmente i valori catastali da cui oggi si parte per determinare non solo l'Imu ma anche le imposte sulle compravendite e sulle donazioni e successioni. Se si dovessero prendere in considerazione le stime attuali la “rivalutazione media” sfiorerebbe il 60%.

COSA CAMBIA – Il valore delle singole abitazioni sarà rideterminato applicando coefficienti in funzione delle caratteristiche dell'immobile, come ad esempio il piano, la vetustà dell'edificio, la strada in cui si trova. Ma la riforma non è esente da criticità e rischi, come spiega un articolo di oggi sul Corriere della Sera. La prima è che per valutare il valore di mercato dell'immobile si usa lo stato di manutenzione dello stesso, qualcosa molto difficile da determinare.

SISTEMA DI CONCERTAZIONE – La seconda è che il sistema rischia di rivelarsi molto rigido anche se è previsto un sistema di concertazione per cui i coefficienti saranno decisi dai Comuni in accordo con le associazioni dei proprietari, almeno così emerge dai lavori compiuti dal comitato ristretto della commissione Finanze che a Montecitorio sta esaminando il testo.

RISCHIO DI SOVRASTIMA – I valori saranno definiti sulla base della media del triennio precedente l'entrata in vigore. Ciò vuol dire dovesse succedere nel prossimo futuro sarebbe un guaio per molti proprietari che si vedrebbero sovrastimare la propria abitazione mentre i valori continuano a scendere. E in ogni caso c’è la possibilità per il singolo proprietario di tutelarsi qualora l'Agenzia delle Entrate stabilisse per l'immobile un valore troppo elevato. Anche non sarà così semplice.

LE ALIQUOTE – Infine, ultimo aspetto ma non meno importante è il fatto che, a parità di aliquote, un catasto basato sui valori dell'Agenzia delle Entrate porterebbe a un forte incremento delle imposte. Questo perché i valori di mercato identificati dall’Agenzia sono più alti dei valori adottati ai fini Imu e per le imposte di acquisto per l'abitazione principale. A Milano ad esempio il valore di una casa media ai fini dell'Imu aumenterebbe del 35,8% e del 97,5% ai fini dell'acquisto

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