BAROMETRO CRIF – Segno negativo per le richieste di credito da parte delle famiglie ad aprile. A rilevarlo è la consueta indagine del Barometro Crif, elaborato sulla base del patrimonio informativo di Eurisc, il sistema di informazioni creditizie di Crif. La domanda di credito da parte delle famiglie (numero di richieste) appare indebolita per il secondo mese consecutivo, dopo la confortante crescita del trimestre precedente.
RIHIESTA DI PRESTITI – Le richieste totali di prestiti hanno registrato un calo del 3%, che conferma il dato negativo rilevato nel mese precedente (-5%). “La debole dinamica in atto”, ha spiegato in una nota Simone Capecchi, direttore sales & marketing di Crif, “descrive l’atteggiamento estremamente cauto da parte delle famiglie, alle prese con la fragilità del mercato del lavoro, la riduzione dei redditi disponibili e la conseguente preoccupazione riguardo la capacità di far fronte agli impegni finanziari”.
LE DINAMICHE DI CONSUMO – Significativo è l’andamento dei prestiti finalizzati, che riflettono le dinamiche dei consumi durevoli, in particolare dell’auto. In deciso calo anche i consumi dedicati ai mobili, arredo ed elettrodomestici. “A fronte del persistere di segnali negativi sul fronte occupazionale, della fiducia e dei consumi, il credito retail permane fortemente condizionato e procede con il freno a mano tirato” commenta Capecchi.
LE DOMANDE DI MUTUI – Anche il numero di domande di mutui si conferma in contrazione, con un calo del 9% rispetto ad aprile 2012. “Negli ultimi due anni le famiglie italiane hanno assunto un diverso atteggiamento rispetto all’investimento immobiliare e, conseguentemente, verso i mutui richiesti per finanziare l’acquisto”, prosegue ancora Capecchi. “In particolare, tendono a posticipare a momenti più favorevoli l’acquisto” nonostante la diminuzione dei prezzi registrata nell’ultimo anno.
L’IMPORTO MEDIO – Cala anche l’importo medio richiesto, che a fine aprile si attesta a 127.749 euro contro i 131.803 euro del 2012. E si conferma lo spostamento verso le fasce più basse, in particolare quella compresa tra i 100 e 150mila euro (29,47%). “La debolezza della domanda di mutui continua ad accoppiarsi con la perdurante cautela da parte degli istituti di credito”. E diminuiscono le compravendite assistite da mutui (dal 44,8% nel 2011 al 37% nel 2012), a conferma che “gli italiani tendono a finanziare l’acquisto della casa attingendo prevalentemente ai risparmi propri”.