Tares, rinviato all’ultima rata di dicembre il balzello di 30 centesimi

IL RINVIO – Alla fine la Tares slitta ancora. Il Consiglio dei ministri, nel decreto che ha sbloccato i pagamenti per la Pubblica amministrazione ( 40 miliardi in 12 mesi), è anche intervenuto sulla Tares, dando ai Comuni la facoltà di intervenire sul numero delle rate e sulla scadenza delle stesse come previsto dal Salva Italia. E, soprattutto, ha rinviato all’ultima rata relativa al 2013 il pagamento della maggiorazione di 30 centesimi per metro quadrato per la parte dei servizi indivisibili dei Comuni – illuminazione pubblica, anagrafe, polizia locale.

LE RATE – Riassumendo, quindi, si inizierà a pagare a maggio in tre rate (maggio, settembre e dicembre). La tassa sui rifiuti e i servizi comunali peserà più dell’Imu sulla prima casa: in media costerà ai contribuenti, secondo quanto calcolato dall'Osservatorio sulla fiscalità locale a cura della Uil Servizio Politiche Territoriali, circa 305 euro a fronte dei 225 euro medi dell’imposta sulla prima casa. Insieme, quest’anno le due tasse peseranno per circa 33,1 miliardi di euro (916 euro medi pro capite).

IL PESO SULLE FAMIGLIE – Per le famiglie la nuova tassa sui rifiuti, nel 2013, porterà aumenti medi di circa 80 euro rispetto ai 225 euro medi pagati nel 2012, con la vecchia Tarsu o Tia (portando la somma complessiva a 305 euro). L'aumento si aggiunge a quello già verificatosi rispetto al 2011 (+ 2,4%) e agli ultimi cinque anni (+ 14,3%). Se per le famiglie l'aumento medio della Tares sarà del 37,5%, il gettito complessivo dell'incasso dei Comuni e dello Stato crescerà del 23,8%, passando da 7,6 miliardi del 2012, all'incasso di 9,4 miliardi di quest'anno.

L’INGORGO FISCALE – Il rinvio è servito per dare modo ai Comuni di care cassa ancora con la vecchia tassazione (Tarsu e Tia) per pagare le imprese addette alla pulizia e alla raccolta dei rifiuti. La mossa però non eviterà l’ingorgo fiscale estivo: il peso della tassazione è infatti concentrato quando ci sarà anche da versare il saldo dell’Imu. E a dicembre arriverà quindi la stangata Tares. A fine anno infatti si dovrà pagare quello che non si è pagato prima e cioè un esborso medio di 121 euro per una famiglia di quattro persone che vive in un appartamento di 80 metri quadrati.

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