CASSA INTEGRAZIONE – Solamente nei primi due mesi del 2013 i lavoratori che sono entrati in regime di cassa integrazione sono stati circa 490 mila, determinando un conseguente taglio di reddito pari a 650 milioni di euro (in media 1.319 euro per singolo lavoratore), taglio che inevitabilmente finirà tra l'altro con l'incidere negativamente sul già decrescente livello dei consumi: allo stato attuale la riduzione della spesa da parte delle famiglie italiane è stimata nella misura del 4% e continuando su questo andazzo i consumi non potranno che ridursi ulteriormente.
DATI INPS – È quanto emerge dai dati Inps elaborati dalla Cgil e in base ai quali a febbraio sono state autorizzate in tutto circa 79 milioni di ore di cassa integrazione, in totale sui due mesi si parla di oltre 168 milioni di ore, con un aumento su base annua pari al 22,7%. La Cgil precisa che dal gennaio 2009 ad oggi in media sono state autorizzate ogni mese circa 80 milioni di ore di cassa integrazione. Sempre con riferimento al primo bimestre 2013 e nei confronti del corrispondente periodo dell'anno precedente si è registrato un aumento sia della cassa integrazione ordinaria, che di quella straordinaria, mentre è diminuito il dato inerente alla cassa integrazione in deroga (-46,2%).
LA DEINDUSTRALIZZAZIONE – Il dato che preoccupa la Cgil è però che solamente il 6% circa delle ore di cassa integrazione autorizzate sono relative a "percorsi di reinvestimento e di rinnovamento strutturale delle aziende", il che viene interpretato come segnale chiaro di un processo di deindustrializzazione in atto nel nostro Paese. I fautori della green economy saranno felici, ma gli italiani nel frattempo sono al verde.