Il clima elettorale non ha fatto bene ai consumi
Il febbraio all'insegna del voto ha portato con sé un peggioramento del grado di fiducia degli italiani nei confronti del sistema Paese. Lo dice Findomestic
IL RALLENTAMENTO DEI CONSUMI – I toni durissimi della campagna elettorale, ancora prima di determinare il risultato che tutti conosciamo, hanno comportato un peggioramento del grado di fiducia degli italiani nei confronti del sistema Paese. Questo è quanto emerge dall’ultima edizione dell’osservatorio mensile Findomestic. Per quanto riguarda il grado di fiducia, dopo la timida ripresa di gennaio, a febbraio il dato è tornato a scendere: da 3,29 a 3,21, su una scala che va da 0 a 10 e che ha in 7 la sua soglia positiva. Anche a febbraio, comunque, Sud e Isole e Centro Italia sono le macroregioni più “ottimiste”. Nord Est e Nord Ovest, invece, sono quelle più “pessimiste”.
TIRANO SOLO SMARTPHONE E TABLET – Per quanto riguarda il giudizio sullo stato dell’economia del Paese, a febbraio 91,5 italiani su 100 la valutano molto o abbastanza negativa. A gennaio, il dato si fermava all’89,9, quindi sotto la soglia psicologica del 90%. L’arretramento della fiducia fa da contraltare al recupero della propensione al risparmio: guardando ai prossimi 12 mesi, la quota di italiani che intende risparmiare è del 16,7%. A fine gennaio, questo dato era inferiore di oltre 4 punti (12,3). Smartphone, tablet e personal computer sono gli unici prodotti che stanno sorreggendo i consumi in un momento così difficile. Tutte le altre categorie – a cominciare dall’auto, che soffre tantissimo – sono passate in secondo piano.
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