Si Collection, quando una società ti evita di soffrire

MERCATO DEL CREDITO – Quello delle sofferenze è un problema che continua a essere una vera e propria spina nel fianco per le banche. La gran parte degli istituti bancari è corsa ai ripari già tre anni fa, irrigidendo i criteri di concessione del credito e aumentando la selettività ma, a causa dell’impatto economico della recessione le sofferenze sono destinate a crescere, anche se con ritmo decrescente. Si Collection si pone come un partner strategico per banche, società finanziarie e aziende private, con l’obiettivo di recuperare in tempi rapidi crediti insoluti. Ne abbiamo parlato con l’amministratore delegato Vieri Bencini.

Come funziona la vostra attività?
Viene effettuata una prima istruttoria per definire le strategie di recupero. Solitamente, dopo una comunicazione formale di messa in mora al debitore, è avviato un primo contatto esplicativo delle intenzioni della banca mandante. In seguito la posizione viene passata a un operatore telefonico specializzato che avvia la trattativa per un piano di rientro compatibile con le esigenze della banca e con le possibilità reddituali del debitore. Nei casi più complessi, la posizione viene passata a consulenti sul territorio che spiegano i vantaggi di una collaborazione con l’istituto di credito, meno onerosa di una azione di recupero giudiziale. Le posizioni con esito negativo vengono inviate di nuovo alla banca, per valutare o meno un’eventuale azione di recupero giudiziale.

Quali sono, esattamente, i vantaggi per le banche?
I vantaggi per le banche sono duplici: da una parte un incasso del 15- 20% delle posizioni a sofferenza con conseguente riduzione di assorbimenti patrimoniali. Dall’altra la lavorazione delle pratiche attraverso l’outsourcer permette di acquisire preziose informazioni sul debitore, per separare le posizioni da inviare a recupero giudiziale, da quelle per le quali sospendere la lavorazione e da quelle da cedere in quanto con scarse possibilità di recupero.

E i benefici per i debitori, invece, quali sono?
La soluzione stragiudiziale del problema creditizio è molto meno onerosa per entrambe le parti di quella giudiziale, dove gli oneri legati alle procedure giudiziali possono arrivare, soprattutto per posizioni debitorie di non grande entità, al 30/40% del debito. In secondo luogo, la chiusura delle posizioni a incaglio e sofferenza permette a una famiglia di avere di nuovo accesso al mercato del credito.

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