Assicurazioni auto: la classe di merito scende, ma il prezzo aumenta

LEGGE BERSANI SMONTATA – Entrata in vigore nel 2007, la Legge Bersani, permettendo di assicurarsi utilizzando la classe di merito di un familiare convivente, avrebbe dovuto essere la soluzione per far pagare meno la polizza auto alle famiglie italiane. Invece non è stato così: la classe di merito assegnata tramite la Legge Bersani è molto spesso meno conveniente della stessa classe “conquistata” personalmente. A rivelarlo è l’ultima indagine dell’Osservatorio SuperMoney che ha messo a confronto i prezzi Rc Auto per automobilisti assicurati con e senza la Bersani.

IL PREMIO ASSICURATIVO – A parità di profilo assicurativo, le compagnie fanno pagare chi è in 1° classe di merito con la Bersani fino al 55% più di chi ha una 1° classe raggiunta grazie alla guida virtuosa. La 40/2007 consente a chi si assicura per la prima volta o non ha un attestato di rischio in corso di validità, di “prendere in prestito” la classe di merito di un familiare convivente. In questo modo, per esempio, un giovane neopatentato può ereditare la classe di merito del padre. Attenzione però: avere la stessa classe di merito non significa affatto pagare lo stesso premio assicurativo.

PIU’ COSTOSA – Qualche esempio? Prendendo in considerazione un guidatore con un profilo medio (40enne impiegato alla guida di una berlina), si scopre che paga molto di più se ha ottenuto la classe di merito grazie al Decreto 40/2007 rispetto a quanto pagherebbe se l’avesse conquistata grazie a un comportamento virtuoso al volante. “In media la 1° classe ottenuta con la Legge Bersani può costare fino al 55% in più di una 1° classe raggiunta normalmente. Le compagnie, non conoscendo la storia assicurativa di chi eredita la classe di merito di un altro, si tutelano applicando un prezzo”, conclude Supermoney.

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