Bonus 80 euro, come evitare la restituzione

Neanche il tempo di godersi il bonus 80 euro elargito da Renzi, che l’Agenzia delle Entrate lo richiede indietro. Molti contribuenti si sono trovati in questa situazione perché nell’arco dell’anno hanno superato il tetto di reddito.

QUESTIONE DI REDDITO – Questo aspetto critico è legato al riconoscimento automatico del bonus Renzi da parte del sostituto d’imposta. È quindi il lavoratore beneficiario del bonus Irpef in busta paga che è tenuto a comunicare al datore di lavoro eventuali situazioni che ostano al riconoscimento dello stesso. Il problema è che la confusione è molta e in alcuni casi neppure il datore di lavoro è consapevole di non avere i requisiti per il bonus Renzi. Se è noto infatti che il reddito da lavoro è considerato nel complesso, e quindi chi fa più lavori è tenuto ad avvertire tutti i datori per evitare di dover restituire il bonus l’anno successivo in seguito alla dichiarazione, ci sono altre entrate che sono meno scontate e che possono dare adito ad errori. Ricordiamo che la soglia da non superare per avere diritto al bonus Renzi è di 26 mila euro.

CHI DEVE RESTITUIRE – Tra questi i guadagni pervenuti tramite Google Adsense e gli affitti da cedolare secca. È escluso invece il Tfr anticipato in busta paga. Ovviamente esiste una spiegazione a questa differenza di trattamento e non si tratta di una scelta arbitraria. La cedolare secca è un regime di tassazione facoltativo per i contratti di locazione ad uso abitativo che esclude il reddito ai fini del calcolo dell’Irpef e relative addizionali ma non anche dal calcolo ai fini del riconoscimento di deduzioni, detrazioni o altri benefici tra cui appunto il bonus di 80 euro che in questa sede ci interessa.

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