Come non pagare l’imposta di bollo del conto deposito o di un conto titoli? InvestireOggi.it spiega un semplice trucco per evitare questo carico fiscale.
EVITARE L’IMPOSTA DI BOLLO – Il bollo si paga sulla giacenza risultante nel giorno di invio dell’estratto conto, non sulla media del periodo. Ne deriva la possibilità di evitare tale carico fiscale spostando le giacenze con qualche giorno di anticipo rispetto alla data prevista per l’invio dell’estratto conto dal conto deposito/titoli al conto corrente. Un trucco, insomma, del tutto legale.
COME FUNZIONA – Un esempio? Tizio ha un conto deposito di 100.000 euro, sul quale andrebbe versata un’imposta di bollo dello 0,20%, pari a 200 euro su base annua. Immaginiamo che la banca invii l’estratto conto con l’addebito dell’imposta di bollo ogni trimestre. Ciò significa, che al 31 marzo deve essere sostenuta un’imposta pari a 49,31 euro (0,2% x 90/365 x 100.000). Per evitare di pagare, il risparmiatore potrebbe spostare con un paio di giorni di anticipo (per ipotesi, il 29 marzo) le somme sul conto corrente. In questo modo, l’imposta di bollo sarà sostenuta sulla giacenza al 31 marzo, che risulterà essere pari a zero, quindi, sarà anch’essa azzerata.
CONVENIENZA – La convenienza di questo trucco tende a diminuire con l’aumentare della frequenza nell’invio dell’estratto conto della banca, perché si perdono giorni utili per la maturazione degli interessi sul conto deposito, sempre ammesso che sia possibile svincolare le somme alla prima data necessaria per sottrarle all’imposizione fiscale, senza perdere del tutto gli interessi. Bisogna, poi, tenere in considerazione anche le difficoltà o la non convenienza nel disinvestire le somme accreditate sul conto titoli. Significherebbe vendere un pacchetto azionario o quote investite in fondi comuni, titoli di stato, bond, al solo fine di sfuggire all’imposta di bollo, dovendo dopo qualche giorno reinvestire le somme nei titoli suddetti. Poco pratico, forse per niente conveniente.