Taglio Irpef, benefici previsti in busta paga

Il governo prevede per il 2018 un taglio Irpef per il 2018 dopo la legge di Stabilità, con l’obiettivo di un alleggerimento fiscale soprattutto per i redditi medi.

PREVISIONI DI TAGLIO – La prima proposta sul tavolo è quella messa a punto dal viceministro all’Economia, Enrico Zanetti, relativa alla cosiddetta “flax tax” per la classe media, il piano prevede di cancellare due aliquote: quella del 38%; e quella del 41% con un unico super scaglione al 27% per i redditi da 15.000 euro a 75.000 euro. Si avrebbero benefici in busta paga: per ogni 1.000 euro di reddito guadagnato oltre i 28.000, si avrebbe un beneficio in busta paga di 110 euro l’anno.

I PROBLEMI – Si tratta di un’ipotesi sulla quale è lo stesso Zanetti pone il freno, spiegando che difficilmente è attuabile al 2017. Il problema sono i costi, per introdurre la “flax tax”, infatti, bisognerebbe trovare, solo per il primo anno, 9 miliardi che diventerebbero circa 12 miliardi a regime. Si tratta di una cifra molto alta considerando l’impossibilità di utilizzare la leva del deficit pubblico. Questo impegno, è stato preso direttamente dal responsabile, Pier Carlo Padoan, con la Commissione europea.

IL TAGLIO – Il taglio delle tasse deve trovare ulteriori risorse aggiuntive. Una ipotesi al vaglio è quella di far slittare il taglio dell’Ires alle imprese, la misura vale 3,6 mld, ed è stata inserita nella manovra dello scorso anno, ma la sua partenza è prevista nel 2017. Altri fondi potrebbero essere recuperati di voluntary disclosure, l’emersione dei capitali detenuti illecitamente dagli italiani su conti esteri o nascosti nelle cassette di sicurezza delle banche, la misura introdotta in maniera strutturale come regola costante, potrebbe portare tra 1 e 2 miliardi l’anno. I tecnici, stanno studiando anche altre possibilità, come quella di un mini intervento nel 2017, con la diminuzione di un solo punto delle aliquote al 27% e al 38%, il beneficio per i lavoratori sarebbe minimo, una decina di euro al mese in busta paga. L’altra ipotesi, pronunciata dal premier, Matteo Renzi, è quella di rivedere il sistema fiscale, che porterebbe ad un parziale aumento dell’Iva.

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