Occhio ai tassi negativi sui conti deposito: in Germania sono realtà

L’incubo di ogni risparmiatore, i tassi negativi sui depositi bancari, è realtà in Germania. Da settembre, infatti, la Raiffeisenbank Gmund, una piccola banca cooperativa tedesca che ha sede in Baviera, comincerà ad applicare ai correntisti privati un tasso di interesse negativo. In pratica, chiederà ai clienti retail di pagarle un compenso pari allo 0,40% per tenere depositate somme superiori a 100mila euro.

Si tratta di un caso limite, unico in Europa, dove finora soltanto pochissime banche dell’area euro si erano limitate ad applicare tassi negativi alle aziende che hanno grandi tesorerie. I tassi negativi sui depositi delle aziende, scrive il Corriere.it, sono uno dei modi con cui le banche in alcuni paesi europei cercano di recuperare il tasso overnight, fissato a -0,4 per cento dal 16 marzo 2016. In Francia, Bnp Paribas, Société Générale e Lcl hanno deciso di applicare spese di tenuta dei conti correnti. Nel Regno Unito, la Royal Bank of Scotland ha scritto ai clienti corporate dicendo che potrebbe tassare i depositi se la Banca d’Inghilterra portasse i tassi sotto lo zero.

In Germania, invece, Deutsche Bank ha voluto precisare che i correntisti non devono temere tassi negativi sui propri risparmi. Lo ha assicurato Christian Sewing, responsabile del retail banking della banca tedesca, al quotidiano Bild. “Da noi non succederà”, ha assicurato Sewing, spiegando che, tuttavia, la fase di tassi di interessi estremamente bassi costringerà molte banche tedesche ad aumentare i costi di gestione dei conti: “Un conto in banca è un servizio che ha un costo”, ha detto.

E in Italia? Per ora non c’è da preoccuparsi. In base a dati Abi, la media dei tassi di interesse bancari sui conti correnti era dello 0,13% a giugno di quest’anno. Un quarto rispetto a quattro anni prima, quando la media era dello 0,52 per cento. Da quella data, cioè dal giugno 2012, i tassi sono scesi progressivamente fino a toccare il minimo due mesi fa. E in futuro? “Ritengo davvero improbabile che in Italia le banche possano cominciare ad applicare tassi negativi ai conti correnti”, sostiene al Corriere Pierangelo Dacrema, ordinario di Economia degli intermediari finanziari all’università della Calabria. “Le conseguenze di una tassazione dei depositi sarebbero negative per il sistema bancario. Se il deposito costa, il cliente ha interesse a non mantenerlo e ad accumulare il contante. I soldi custoditi nelle casseforti e sotto il materasso non gioverebbero a nessuno, tanto meno alle banche”.

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