I contanti nascosti al fisco si potranno regolarizzare. In arrivo una voluntary ad hoc

Spunta tra le novità della legge di Bilancio anche la possibilità di regolarizzare i contanti nascosti al fisco. Si tratterebbe di una sorta di voluntary disclosure, come quella già attuata sui capitali all’estero, che in questo caso permetterebbe però l’emersione della liquidità nascosta, magari nelle cassette di sicurezza delle banche.

La procedura, che secondo la stampa sarebbe ancora in via di limatura per l’inserimento nella manovra, permetterà di sanare gli aspetti fiscali, ma non eventuali reati penali connessi alla detenzione del denaro (ad esempio il riciclaggio).

L’ipotesi, secondo quanto si apprende da numerosi quotidiani in edicola oggi, prevede due distinte aliquote al 15 e al 35% e riguarderà sia i contanti detenuti in Italia sia quelli all’estero.

Il governo mira così a far rientrare nel circuito regolare una parte di contante che successivamente tornerebbe a essere tassato. Anche se al momento non si conoscono le stime dell’esecutivo sul gettito recuperabile e sull’incasso previsto della nuova versione della voluntary.

Al 15% verrebbero tassate le somme prelevate da un conto corrente e poi messe in cassetta di sicurezza e al 35% i contanti depositati direttamente nelle cassette.

Per far scattare l’operazione sarà presumibilmente necessaria una autodichiarazione del contribuente, nella quale dovrà essere indicata la provenienza del denaro.

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