Da gennaio conti correnti più salati se…

Secondo uno studio-sondaggio condotto da Il Corriere della Sera, il costo dei conti correnti potrebbe salire in media di 40-100 euro a partire dal prossimo mese di gennaio, se le banche dovessero scaricare completamente il costo dei salvataggi delle piccole banche in difficoltà – come le 4 banche salvate dal fallimento con decreto, o gli esempi di Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza, cui è corso in soccorso il Fondo Atlante -, pari a 1,5-4 miliardi sui circa 40 milioni di conti correnti presenti in Italia.

Nello specifico la spesa sarebbe di 40 euro a testa se si considerano solo i costi sostenuti finora dalle banche per il Fondo di risoluzione e il Fondo interbancario. Si arriva invece a un costo di 100 euro per correntista se ai costi di cui sopra si aggiungono gli impegni presi nel Fondo Atlante, che si è attivato a sostegno di Veneto Banca e della Banca Popolare di Vicenza.

Un rincaro che seguirebbe il trend di crescita delle tariffe dell’ultimo anno. Secondo un sondaggio del quotidiano fra dieci primarie banche italiane, infatti, il costo medio dei conti correnti è già aumentato del 7%, dopo i rincari di UBI e Intesa Sanpaolo e l’aumento atteso dal Banco Popolare, mentre i depositi continuano a salire ed hanno messo a segno un +15% negli ultimi 10 anni. Al momento l’Indicatore sintetico del costo annuo è pari a 137 euro, mentre a gennaio si attestava a 127,5 euro. Ad alzarlo sono state Intesa Sanpaolo (che è passata da 106,95 a 122,80 euro) e Ubi (da 74,10 euro a 86,10).

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