Cosa rischiano i correntisti del Monte dei paschi in caso di bail in

 

Lo ha detto chiaro e tondo proprio la banca Montepaschi annunciando la conversione in azioni delle obbligazioni subordinate: se l’operazione non va in porto c’è il rischio che la banca non possa più esercitare. In sostanza c’è il rischio di un bail in come è successo per Banca Etruria e le altre.

Ma alla luce della normativa europea sul bail in entrata in vigore a gennaio, qual è il rischio per chi possiede un conto corrente Mps? Cerchiamo di analizzare la situazione nel dettaglio, dando prima uno sguardo alle regole della direttiva BRRD (Banking Recovery and Resolution Directive), che ha introdotto significativi cambiamenti nella gestione delle crisi bancarie.

Stando alla nuova direttiva UE, un istituto di credito in gravi difficoltà economiche non può più essere salvato dal di fuori – ricorrendo cioè ad un aiuto di Stato – ma dal di dentro (bail-in), ovvero con soldi privati.

In questo caso interviene la Banca d’Italia, la quale può “svalutare alcune categorie di crediti vantati da terzi nei confronti della banca” o “convertire quei crediti in azioni al fine di soddisfare esigenze di ricapitalizzazione”.

A contribuire al salvataggio della propria banca, sostenendo eventuali perdite o la conversione in azioni, sono chiamati, in ordine di priorità, i possessori di:

  • azioni;
  • obbligazioni subordinate;
  • obbligazioni senior non garantite;
  • depositi intestati a persone fisiche o pmi superiori ai 100mila euro.

In ogni caso, con le nuove norme “nessun creditore può subire perdite maggiori di quelle che avrebbe sopportato in caso la banca fosse stata sottoposta a liquidazione coatta amministrativa” secondo la normativa precedente.

Che rischi corrono, dunque, i possessori di un conto corrente Mps? Come specificato prima, se il deposito è inferiore ai 100mila euro, il rischio è praticamente nullo, dal momento che i conti nei limiti di quella cifra sono tutelati dal fondo interbancario di tutela dei depositi. Possono rimanere sereni anche gli obbligazionisti senior con garanzia.

Non dormono sonni tranquilli, invece, gli azionisti e le altre tipologie di obbligazionisti, il cui sacrificio, come ha avuto modo di spiegare il governatore di Bankitalia Ignazio Visco a inizio anno, “è inevitabile nel nuovo quadro regolamentare”.

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