Lo sapete che potete detrarre dalle tasse l’abito elegante o lo smoking?

Non manca quasi mai nei film del grande Totò una scena in cui qualcuno va al banco dei pegni per impegnare un cappotto o un paio di lenzuola. Cambiano i tempi e, almeno il cappotto (o magari l’abito) può essere detratto in sede di dichiarazione dei redditi. Dipende però che lavoro fate e fino a un certo tetto.

Lo scrive il sito www.investireoggi.it riportando il caso in cui un personaggio del mondo dello spettacolo che aveva portato in detrazione il 505 dei costi sostenuti per abiti di scena.

La sentenza crea un precedente importante per tutte quelle professioni rientranti nel settore autonomo in cui i lavoratori fanno dell’immagine un importante biglietto da visita e quindi investono nell’acquisto di abiti eleganti come magari uno smokingg.

L’art. 54, comma 3, TUIR, richiamato dalla Commissione prevede espressamente che “le spese relative all’acquisto di beni mobili diversi da quelli indicati […] adibiti promiscuamente all’esercizio dell’arte o professione e all’uso personale o familiare del contribuente, sono ammortizzabili o deducibili se il costo unitario non è superiore ad euro 516,00 nella misura del 50%”. Seguendo la disposizione appena riportata in effetti, non rileva la natura del bene ai fini della deducibilità al 50% ma la funzione promiscua per uso personale e professionale, conclude www.investireoggi.it.

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