BTP Italia, dalla A alla Zeta

A cura di Gabriele Bellelli, Bellelli.biz

Da lunedì 15 fino a mercoledì 17 maggio (salvo chiusura anticipata) sarà possibile sottoscrivere per i privati investitori il nuovo Btp Italia 2023, mentre la mattina di giovedì 18 maggio sarà riservata alla sottoscrizione da parte degli investitori istituzionali. Anche se improbabile, attenzione perché la sottoscrizione potrebbe essere chiusa in anticipo, qualora l’importo massimo in emissione verrà coperto prima di mercoledì.

Prima di valutare la convenienza a sottoscrivere, è necessario che un risparmiatore conosca nel dettaglio le caratteristiche di questo nuovo Btp Italia emesso dallo stato italiano:

1. È indicizzato all’inflazione italiana misurata sulla base dell’indice Istat FOI (indice dei prezzi al consumo per famiglie di operai e impiegati con esclusione dei tabacchi);

2. Il tasso cedolare definitivo verrà stabilito e comunicato al termine del periodo di sottoscrizione ma sicuramente non potrà essere inferiore al tasso cedolare (reale) annuo minimo garantito dello 0,45%;

3. La cedola è pagata con frequenza semestrale ed è a tasso fisso, ma calcolata sul capitale rivalutato all’inflazione del semestre di riferimento. Nel dettaglio, la cedola è calcolata moltiplicando il tasso cedolare semestrale reale fisso (Tasso cedolare reale annuo definitivo/2) per il capitale rivalutato;

4. In caso di deflazione, le cedole vengono comunque calcolate sul capitale nominale investito ed è garantito il rendimento minimo pari al tasso cedolare reale semestrale fisso;

5. Ogni sei mesi, congiuntamente al pagamento della cedola, si recupera anche l’inflazione grazie alla rivalutazione del capitale. La rivalutazione del capitale viene quindi corrisposta, su base semestrale, unitamente al pagamento della cedola.

Entrando nel dettaglio, in caso di deflazione nel semestre non vi è ovviamente alcun addebito in capo all’investitore. Invece in caso di inflazione nei semestri successivi, la rivalutazione del capitale avverrà solo qualora l’indice torni a superare il livello massimo raggiunto nei semestri precedenti.
– A scadenza, il capitale è rimborsato in un’unica soluzione a 100;
– A scadenza (salvo default dell’emittente), in caso di deflazione è garantito il rimborso del capitale nominale (100);
– La durata di questa emissione è di 6 anni e la scadenza è prevista il giorno 22 maggio 2023;
– Nei giorni di sottoscrizione, il prezzo di acquisto è 100;
– Se si acquista in emissione non si pagano commissioni.

In realtà la commissione sarà pagata dal Mef (Ministero dell’Economia e delle Finanze) all’intermediario ed ammonta al 3xmille;
– Per acquistare il titolo occorre immettere direttamente l’ordine a mercato senza limite di prezzo o con limite di prezzo uguale al prezzo di emissione (100).
In pratica, oltre che allo sportello della banca, l’acquisto può avvenire direttamente on-line, attraverso qualsiasi sistema di home banking durante i giorni del periodo di collocamento.
– L’orario di contrattazione sarà dalle 9,00 alle 17,30 e non è prevista la fase di asta di apertura;
– Il mercato di quotazione sarà il MOT di Borsa Italiana;
– Il codice isin è IT0005253668;
– Il taglio minimo è di 1.000 € e si possono quindi SOTTOSCRIVERE/acquistare multipli di 1.000 €;
– La tassazione, come per tutti i titoli di stato, ammonta al 12,5%;
– Se si acquista in sottoscrizione e si mantiene in portafoglio ininterrottamente fino a scadenza è previsto un “premio fedeltà” che ammonta al 4 per mille lordo sul valore nominale (non rivalutato) dell’investimento.

A questo punto la domanda che sorge spontanea è: conviene sottoscrivere? Personalmente ritengo che il rendimento minimo garantito (0,45%), sebbene in linea con le attese degli operatori, non sia particolarmente allettante. Nel valutare questo valore infatti occorre considerare che è lordo e che quindi deve essere decurtarlo del 12,5% dell’imposta di capital gain e dello 0,20% dell’imposta di bollo.

In pratica il tasso minimo netto ammonta a un misero 0,193%. Per l’investitore che punta a un operazione di breve respiro, sottoscrivendo a 100 per rivendere nel giro di qualche tempo ad un livello leggermente superiore, temo che ci sia poca trippa per gatti. Questo almeno è il quadro che emerge analizzando prezzi e rendimenti dei BTP gemelli, ossia già quotati e con caratteristiche simili a questo in emissione.

Invece per l’investitore che crede in un rialzo del valore dell’inflazione, oppure che ha come obiettivo finanziario di proteggere il proprio potere d’acquisto, l’inserimento in portafoglio di un BTP Italia potrebbe essere una scelta interessante. In quest’ottica un investitore potrebbe trovare conveniente liquidare qualche emissione attualmente in portafoglio e sottoscrivere questa nuova, contando anche sul lieve beneficio del premio fedeltà.

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