Ritardi a pagare Imu e Tasi? Ecco i 4 ravvedimenti

Non è ancora scaduto il termine del 16 giugno, quando i proprietari di immobili diversi dalla prima abitazione e di prime case di lusso dovranno versare le imposte dovute di Imu e Tasi 2017. Ma cosa succede nel caso in cui un contribuente versa in ritardo quanto dovuto?

Ovviamente va incontro a sanzioni per il ritardato pagamento, che però sono tanto più ridotte quanto meno tempo impieghi per sanare la propria posizione con il Fisco. In ogni caso il contribuente ha un anno di tempo per aggiustare la propria posizione fiscale ricorrendo allo strumento del ravvedimento operoso, che prevede il pagamento oltre che della somma dovuta anche di sanzioni e interessi, che dipenderanno dal ritardo con cui verranno versati gli importi. In particolare ci sono quattro diversi tipi di ravvedimento.

Ravvedimento sprint – per un ritardo fino a 14 giorni si calcola una sanzione pari allo 0,2% al giorno fino a un massimo del 2,8% per 14 giorni di ritardo più gli interessi (dal 1º gennaio 2015 il tasso di interesse annuo è stato fissato allo 0,5%).

Ravvedimento breve – per un ritardo dal 15º fino al 30º giorno, la sanzione da applicare sarà pari al 3% più gli interessi da calcolare (aliquota dello 0,5% annuo).

Ravvedimento medio – si applica dopo il 30º giorno e fino al 90º e prevede una sanzione fissa del 3,33% dell’importo da versare più gli interessi giornalieri calcolati sul tasso di riferimento annuale.

Ravvedimento lungo – ritardo dal 31º giorno fino a un anno. La sanzione è del 3,75% più gli interessi, da calcolarsi al saggio legale annuo dello 0,5%.

 

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