Per diversi anni la surroga è stata ultimamente così utilizzata da rappresentare una delle voci di maggior traino nel mercato dei mutui. È ancora così? Facile.it e Mutui.it hanno deciso di affrontare l’argomento. Ecco cosa è emerso.
Si tratta in sostanza della possibilità, per chi abbia contratto un mutuo di cambiare banca, nel caso durante il periodo di ammortamento del finanziamento si vengano a creare condizioni finanziarie più favorevoli rispetto a quelle esistenti alla data di stipula e nel caso un altro istituto sia pronto ad applicarle per accaparrarsi il nuovo cliente.
Un procedimento che, come già detto, è divenuto particolarmente utilizzato negli ultimi anni, a causa del contesto di tassi di interesse molto favorevole al cambiamento di condizioni nei finanziamenti. I tassi Irs ed Euribor infatti, ai quali sono collegati i mutui a tasso fisso e variabile, sono stati per lungo tempo in caduta libera, giungendo addirittura ben sotto lo zero, tanto da costringere le banche ad applicare dei tassi “floor”, in modo da non rendere antieconomica per loro l’erogazione di finanziamenti.
Ma ora la tendenza sembra invertita. In parte per l’esaurimento dei contratti surrogati in essere, in parte per l’inversione di rotta dei tassi, che rende più conveniente mantenere i presenti contratti piuttosto che modificarne le condizioni – Irs ed Euribor sono in lieve ripresa, mentre i tassi di interesse stabiliti dalla Bce presto seguiranno la tendenza al rialzo già intrapresa dalla Federal Reserve americana, – le domande di surroga iniziano a mostrare una frenata.
I dati Crif relativi al 2016 parlano di un calo minimale, dello 0,1%, nel volume di mercato delle surroghe, mentre nel primo trimestre 2017 si parlava di un calo di oltre il 27%. Anche dai dati di agosto emerge un calo delle domande di nuovi mutui e surroghe complessivamente di oltre il 14%. E’ quindi plausibile che il mercato delle surroghe vada verso uno stabile ridimensionamento.