Fintech: per Bce a banche online servono più capitali di quelle tradizionali

La Bce pubblica guida per banche fintech

La Banca centrale europea ha deciso: negli scorsi giorni la Bce ha pubblicato il testo definitivo della sua “guida alla valutazione delle domande di autorizzazione all’attività bancaria degli enti creditizi fintech”, dopo aver effettuato una consultazione pubblica partita lo scorso settembre. Come ha precisato la stessa Bce, la guida va letta “congiuntamente alle guide generali della Bce sulla valutazione delle domande di autorizzazione e sulla verifica dei requisiti di professionalità e onorabilità”.

Startup devono poter coprire costi

La Bce vorrebbe evitare, infatti, che le startup fintech che chiedono di operare come banche possano fallire, al fine di salvaguardare i correntisti sin dall’inizio, e per questo richiede alle startup in questione di dotarsi sin da subito dei capitali necessari a coprire le perdite fisiologiche legati al lancio dell’attività bancaria nei primi tre anni di vita oltre che, in certi casi, per coprire i costi relativi a un eventuale piano di uscita dal business senza dover imporre perdite ai depositanti.

Perdite e flussi in business plan a 3 anni

Alla Bce dovrà quindi essere fornito un business plan che dettagli tutte le perdite previste nei primi tre anni di vita e i flussi finanziari del periodo necessari a raggiungere il punto di pareggio. Ultima ma non meno importante la questione del rischio di fuga dei depositi: per la Bce chi deposita i propri risparmi online sarebbe per definizione un correntista meno fedele di quello di una banca tradizionale.

Depositi online più volatili, necessari più capitali

Questo perché il correntista online sarebbe più propenso a chiudere il proprio conto web e riaprirne un altro se trova un istituto fintech concorrente che offre condizioni migliori. Ma se i depositi delle banche fintech appaiono più volatili di quelli delle banche tradizionali, ciò significa che gli istituti fintech dovranno dotarsi di un cuscinetto di capitale più consistente per proteggersi da eventuali rischi di liquidità.

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