Mutui: loan to value cresciuto dal 2013 a oggi
Dal 2013 ad oggi il “loan to value” (Ltv, la parte del valore dell’immobile finanziato attraverso il prestito della banca) delle richieste di mutuo prima casa è cresciuto di oltre 7 punti percentuali, passando dal 62,94% di allora al 70,6% attuale. Il dato emerge dall’analisi che Facile.it e Mutui.it hanno fatto su un campione di oltre 17.000 domande di finanziamento presentate attraverso i portali dal 1 gennaio 2013 al 31 dicembre 2017.
Se Ltv è alto, sale anche lo spread
Facile.it ha realizzato alcune simulazioni per verificare come lo spread applicato dalle banche si modifichi al variare del Ltv corrispondente: su un mutuo medio (160.000 euro da restituire in 25 anni a tasso fisso) gli spread oscillano fra 0,25% e lo 0,50% per un Ltv del 50%, arrivano allo 0,70% con Ltv pari all’80% e possono salire anche al 2,5% se l’Ltv richiesto supera l’80%.
Come varia Ltv su base regionale
Si noti che in quest’ultimo caso, tradotto in euro, si tratta di oltre 45.000 euro di interessi in più rispetto allo 0,70% considerato nella simulazione precedente. Quanto alla differenziazione su base geografica, Puglia, Sicilia e Umbria risultano le regioni in cui si punta a farsi finanziare dalla banca la percentuale maggiore del valore immobile, mentre Basilicata, Molise e Lazio sono quelle in cui si cerca di ottenere la percentuale minore.
Ltv più bassi non significano mutui più esigui
Ltv minori, peraltro, non sempre comportano importi richiesti più bassi: a fronte di un Ltv pari al 73,42% del valore immobile richiesto dagli aspiranti mutuatari pugliesi, ad esempio, corrisponde una cifra media di mutuo pari a 115.155 euro; al 69,22% registrato nel Lazio, invece, corrisponde una richiesta pari a 151.043 euro.