Crowdfunding: Opstart annuncia portale Crowdtrading.it

Opstart dà vita a Crowdtrading.it

Il crowdfunding continua a crescere in Italia: da un’iniziativa di Opstart, piattaforma di equity crowdfunding iscritta nel registro dei gestori di portali per la raccolta di capitali per startup innovative e Pmi, nasce www.crowdtrading.it, portale che a breve metterà in contatto tra loro gli investitori che hanno sottoscritto quote di startup e Pmi innovative mediante lo strumento dell’equity crowdfunding.

Portale di annunci senza intermediazione

Pensato come un semplice portale di annunci, senza servizi di intermediazione, Crowdtrading vuole essere una vetrina dove chiunque, creando un annuncio pubblico gratuito, abbia l’opportunità di manifestare la propria intenzione di offrire o cercare quote di una determinata società. Poter disporre di una vetrina anche per la fase post campagna rappresenta un primo passo verso la futura creazione di un vero e proprio mercato secondario con un sistema di scambi organizzato e regolamentato ed una prima risposta al problema dell’illiquidità degli investimenti in società non quotate.

Vetrina post campagna crowdfunding

“Il fatto che l’investimento in equity crowdfunding sia caratterizzato da forte illiquidità – commenta Giovanpaolo Arioldi, general manager di Opstart e ideatore di crowdtrading – rappresenta un limite per molti potenziali interessati; d’altro canto accade anche che molti investitori non riescano a sottoscrivere quote durante la campagna: per questo abbiamo pensato ad un portale che faciliti anche la fase post raccolta, augurandoci possa accelerare l’autorizzazione ad un marketplace per il mercato secondario dell’equity crowdfunding”.

Obiettivo dar vita a nuovo mercato secondario

Un nuovo mercato secondario per realtà imprenditoriali di dimensione minori rispetto a quelle quotate sull’Aim è desiderio comune ai 27 portali autorizzati, che stando ai numeri del terzo report del Polimi sul crowdinvesting, hanno complessivamente raccolto oltre 33 miloni di euro a fronte di quasi 5.700 sottoscrizioni. In Gran Bretagna, al confronto, Seedrs ha avviato un proprio mercato secondario e a 6 mesi dal lancio sperimentale ha negoziato quasi 1 milione di sterline. Il ritardo sul mercato italiano si ritiene sia principalmente dovuto al numero ancora modesto del settore, da non consentire un potenziale flottante che giustifichi l’investimento in una piattaforma complessa.

Le difficoltà di disinvestire dal crowdfunding

Ad oggi, nota Arioldi, la normativa già prevede che in qualunque momento l’investitore possa uscire dalla società: per farlo, tuttavia, deve individuare un soggetto terzo disposto a comprare le sue quote. Nel caso dell’equity crowdfunding vi sono peraltro alcune fattispecie statutarie (es. clausole statutarie di co-vendita) e fiscali (detraibilità del 30% sull’importo investito) che potrebbero scoraggiare il disinvestimento, se non affiancati dal parere di un esperto. Essendo poi la società non quotata, l’operazione può risultare ancora più difficoltosa.

Vetrina a disposizione delle società offerenti

L’iniziativa di Opstart intende aprire un tavolo di lavoro con le autorità competenti, così che vi sia uno strumento conforme alle attuali normative che faciliti la comunicazione tra gli investitori crowd e fornisca loro soluzioni efficaci, facendo emergere al contempo nuove opportunità anche nelle fasi post campagna. Crowdtrading sarà infine uno strumento utile anche per le società offerenti, che avranno a disposizione una vetrina aziendale in cui aggiornando i propri dati e le proprie informazioni, potranno garantire l’attualità delle informazioni pubblicate e fornire ai propri soci ed investitori crowd una panoramica aggiornata sull’andamento dell’azienda e del loro investimento anche dopo la conclusione della campagna di equity crowdfunding.

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