Criptovalute, con settembre il mercato riuscirà a recuperare terreno?

Capitalizzazione criptovalute a 200 miliardi di dollari

Agosto sta per finire e con esso la pausa estiva che ha tenuto i trader lontani anche dai mercati delle critpovalute. La capitalizzazione complessiva delle criptovalute è scesa ormai attorno ai 200 miliardi di dollari, cifra su cui si mantiene stabile da prima di ferragosto dopo una continua discesa dai massimi storici toccati il 7 gennaio scorso a quasi 828,5 miliardi. Resta da vedere se ora gli scambi e la capitalizzazione ripartiranno e quali criptovalute ne trarranno eventualmente beneficio.

Bitcoin rappresentano il 53,3% del totale

Di questi 200 miliardi al momento il 53,3% è rappresentato dalla capitalizzazione del Bitcoin, una percentuale che era scesa ad un minimo attorno al 33% proprio a inizio anno, mentre la percentuale di capitalizzazione rappresentata dal Ethereum, la seconda più importante criptovaluta al mondo, è nuovamente scivolata sotto il 13% (aveva raggiungo il 31,5% agli inizi del 2017).

Una manciata di criptovalute rilevanti

Ancora inferiore il peso delle altre criptovalute, con solo il Ripple (circa il 6%), il Bitcoin Cash (poco più del 4%) e il Litecoin (poco meno del 2%) che rappresentano ciascuno oltre l’1% della capitalizzazione mondiale, mentre delle altre 1890 criptovalute monitorate da CoinMarketCap oscilla tra lo 0,5% e l’1% e tutte le altre pesano l’equivalente di pochi centesimi di punto percentuale, a conferma di come il mercato sia esploso come numero di proposte ma resti sostanzialmente concentrato su pochissime criptovalute.

Cftc fa chiudere trader di criptovalute

Del resto le notizie che continuano a pervenire di truffe e furti ai danni degli investitori non sembrano autorizzare un facile ottimismo circa la possibile crescita del numero di criptovalute (e mercati) con scambi consistenti: ancora il 24 agosto scorso la statunitense Commodities Futures Trading Commission (Cftc) ha ottenuto, tramite decreto ingiuntivo, il blocco definitivo del gestore CabbageTech di New York per “frode sfacciata e pericolosa correlata alle criptovalute”.

Ancora troppe truffe pesano sul mercato

Lo stop segue la denuncia di Patrick McDonnell, promotore e operatore della stessa CabbageTech, per “frode e appropriazione indebita correlate ad acquisti e trading di Bitcoin e Litecoin”. McDonnell non è nuovo alla giustizia Usa, essendo già stato coinvolto in un’inchiesata su un’altra sua società, Coin Drop Markets, accusata di aver incassato i soldi dei clienti senza erogare i servizi di consulenza richiesti, per poi chiudere il proprio sito web ed interrompere ogni comunicazione.

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