Signorini (Bankitalia): occorre ridurre spread, Roma trovi intesa con Bruxelles

Signorini (Bankitalia): occorre abbattere lo spread

Repetita adiuvant, si diceva un tempo: in un’audizione in Parlamento sulla manovra di bilancio per l’anno venturo Luigi Federico Signorini, vice direttore generale di Banca d’Italia, ha ribadito che il governo deve attivarsi per “abbattere lo spread”, perché “i segnali che gli investitori percepiscono sono importanti”. Segnali che sinora non sembrerebbero essere stati giudicati positivamente, visto che lo spread Btp-Bund si mantiene appena sotto la soglia del 3%.

Caro-spread è già costato 1,5 miliardi di oneri extra

Un livello che è ormai doppio di quello dei titoli decennali del Portogallo (1,51%) e quasi triplo rispetto a quello dei Bonos decennali della Spagna (1,17%), ma non solo: la tensione sullo spread si è già tradotta in maggiori interessi pagati sul debito italiano, costati “al contribuente quasi 1,5 miliardi” solo negli ultimi sei mesi ma che “costerebbe oltre 5 miliardi nel 2019 e circa 9 nel 2020, se i tassi dovessero restare coerenti con le attuali aspettative dei mercati”, ha sottolineato Signorini.

Crescita tassi su debito è come stretta monetaria

La crescita dei tassi di interesse sul debito pubblico “ha un effetto in qualche modo comparabile a una stretta monetaria; una stretta però assai più marcata e rapida di qualsiasi ipotizzabile (futuro, graduale) processo di normalizzazione della politica dell’Eurosistema” ha poi aggiunto il banchiere, ricordando come tale stretta “rischia di vanificare tutto l’impulso espansivo atteso dalla politica di bilancio”, con l’Italia che in caso di nuova recessione si troverebbe con un disavanzo elevato e margini di manovra “ristretti”. Pertanto “il rischio dell’avvio di un circolo vizioso tra disavanzo, tassi, fiducia e crescita deve essere evitato”.

Roma deve trovare un’intesa con Bruxelles

Tenuto anche conto delle attuali condizioni finanziarie internazionali, “episodi di improvvisa volatilità, per improbabili che possano apparire al momento, non possono essere esclusi”. Anche per questo Signorini auspica che “nell’ambito dell’interlocuzione in corso con la Commissione e con il Consiglio europeo, si trovi una soluzione che concili il rispetto sostanziale delle regole cui l’Italia è tenuta come membro dell’unione monetaria, e che assicurano un credibile percorso di rientro nel medio termine, con accorte misure di sostegno all’economia e con il perseguimento degli obiettivi politici del governo e del Parlamento”.

Bankitalia: stime su crescita elevate

Confermati infine anche da parte del vice direttore generale di Banca d’Italia i dubbi già segnalati sugli obiettivi e sulle stime della bozza di manovra di bilancio 2019: “Le valutazioni fornite un mese fa circa gli effetti macroeconomici della manovra rimangono complessivamente confermate alla luce delle misure in discussione” spiega Signorini, secondo cui “l’impatto espansivo prefigurato dal governo appare elevato”, tanto più alla luce dei segnali di rallentamento in corso che rendono sempre più “ambizioso il conseguimento degli obiettivi di crescita prefigurati dal governo per il prossimo anno”.

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