Reddito di cittadinanza, aiuto ai nuclei familiaari
Nonostante se ne sia parlato molto nei mesi scorsi, non tutti sanno quali siano i requisiti per poter accedere al reddito di cittadinanza (ovvero alla pensione di cittadinanza nel caso in cui tutti i componenti della famiglia del richiedente abbiano oltre 67 anni d’età). Anzitutto, il reddito di cittadinanza non è rivolto ai singoli cittadini, ma ai nuclei familiari che al momento dell’erogazione siano in possesso di determinati requisiti (economici, di cittadinanza e di residenza).
Dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro
Il reddito di cittadinanza, erogato attraverso una carta di pagamento elettronica (la Carta reddito di cittadinanza, Crc), è condizionato alla Dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro (Did) resa dai componenti del nucleo familiare, e alla successiva sottoscrizione del Patto per il lavoro presso il Centro per l’impiego, salvo che nel nucleo familiare non siano presenti componenti disoccupati da meno di due anni o in situazione similare, nel qual caso è prevista la sottoscrizione del Patto per l’inclusione sociale.
Sono possibili percorsi personalizzati
I patti possono prevedere l’adesione a un percorso personalizzato di accompagnamento, inserimento lavorativo e inclusione sociale con attività al servizio della comunità, di riqualificazione professionale, completamento degli studi o altri impegni individuati dai servizi competenti, finalizzati all’inserimento del mercato del lavoro e dell’inclusione sociale. Chi ha 29 anni o più sarà comunque convocato dal Centro per l’impiego per la definizione del Patto per il lavoro, anche nel caso il suo nucleo familiare abbia sottoscritto un Patto per l’inclusione sociale.
Come si calcola il reddito di cittadinanza
Il reddito di cittadinanza è calcolato come somma di una componente a integrazione del reddito familiare (“quota A”) e di un contributo per l’affitto o per il mutuo (“quota B”), in base alle informazioni rilevabili dall’Isee del nucleo familiare (che dovrà essere inferiore ai 9.360 euro) e dal modulo di domanda presentato. La quota A si calcola moltiplicando 6.000 euro (7.560 euro nel caso di pensione della cittadinanza) per il parametro della scala d’equivalenza.
Due quote, in base a nucleo familiare e mutuo
Questa parte da 1 per il primo componente del nucleo familiare ed è incrementata di 0,4 per ogni ulteriore componente di età maggiore di 18 anni e di 0,2 per ogni ulteriore componente minorenne, fino a un massimo di 2,1 (2,2 nel caso di componenti del nucleo familiare in condizione di disabilità grave o di non autosufficienza come definito ai fini dell’Isee). La quota B è pari alla rata del mutuo fino a un massimo di 1.800 euro annui, ossia 150 euro mensili; in ogni caso complessivamente, in caso di percezione di reddito di cittadinanza e di pensione di cittadinanza, non si potrà percepire un importo inferiore a 480 euro annui a titolo di integrazione al reddito e per locazione o mutuo.
Dopo 18 mesi reddito può essere rinnovato
Il reddito di cittadinanza decorre dal mese successivo a quello di presentazione della domanda ed è concesso per un periodo massimo di 18 mesi, trascorsi i quali può essere rinnovato, previa sospensione di un mese. Non è invece prevista alcuna sospensione nel caso della pensione di cittadinanza che, pertanto, si rinnova in automatico senza necessità di presentare una nuova domanda.