Italia, lo spread sfiora quota 200 punti. I mercati tremano

La politica continua a pesare sugli spread dell’Eurozona con il differenziale tra l’Italia e la Germania che è tornato ad allargarsi in maniera netta a 195,739 punti base, con massimo a 199,312, rispetto ai 183,644 della chiusura di venerdì, e con quello tra Parigi e Berlino sui massimi da 4 anni.

“I timori” del mercato “sul quadro politico stanno pesando “un pò in tutta Europa con il rischio di credito in aumento”, sottolinea uno strategist a MF-Dowjones.

“Gli investitori rimangono scettici sull’Europa a causa dei potenziali pericoli che possono derivare dalle elezioni politiche di quest’anno”, sottolinea Pierre Olivier Beffy, capo economista di Exane Bnp Paribas.

L’esperto crede “che le elezioni in Europa nel 2017 avranno, nel peggiore dei casi, degli effetti neutrali e in alcuni casi addirittura positivi.

Tuttavia, come dimostrato dall’aumento degli spread sulle obbligazioni governative in seguito al Penelopegate, la situazione potrebbe peggiore prima di registrare un miglioramento”.

Per quanto riguarda nello specifico l’Italia, la decisione della Corte Costituzionale sulla modifica della legge elettorale “apre la porta a elezioni anticipate entro l’anno. Sebbene le tempistiche siano incerte, e il consensus scommetta sulle elezioni in autunno, giugno non può essere escluso”, aggiunge Beffy, puntualizzando che “gli investitori possono tirare un sospiro di sollievo dato che il nuovo sistema elettorale dará un risultato molto proporzionato e nessun partito sará in grado di raggiungere il 40% necessario per avere la maggioranza assoluta. Questo significa che un governo M5S è poco probabile. Ma sará anche difficile implementare nuove riforme con al potere Governi deboli e fragili”.

Sullo spread Btp/Bund pesa anche lo scambio di lettere tra Roma e Bruxelles. “Confermo che Juncker e Gentiloni hanno avuto un incontro a margine del summit a Malta, stiamo valutando la lettera e il rapporto inviati la settimana scorsa dal ministro Padoan”, ha detto la portavoce della Commissione europea Annika Breidthard, rispondendo a una domanda sulle dichiarazioni del presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, secondo il quale l’Italia non rischia una procedura di infrazione per deficit eccessivo. “Sono in corso contatti con le autoritá italiane ad alto livello”, ha proseguito la portavoce. “Dombrovskis e Moscovici si stanno occupando della questione con la piena fiducia di Juncker e hanno parlato con il ministro Padoan”.

Parigi non se la passa meglio. Il differenziale tra il decennale di francese e quello tedesco è in allargamento a 70 punti base. Gli analisti di Mps Capital Services puntualizzano che l’incremento dello spread, sui massimi da 4 anni, è dovuto alle turbolenze politiche interne dopo che Marine Le Pen, candidata del Front National per l’Eliseo, ha lanciato l’affondo per la sua candidatura promettendo l’uscita dalla Francia dall’Ue e dalla Nato.

Secondo Beffy “il panorama politico sta cambiando rapidamente in Francia. I vincitori dello scandalo Fillon sul caso Peneleopegate (la moglie del candidato della destra alle presidenziali avrebbe intascato oltre 500mila euro lordi in otto anni come assistente parlamentare del marito), sono Emmanuel Macron e Marine Le Pen. A questo punto della campagna elettorale non c’è alcuna alternativa valida a Macron, che è passato in testa nei sondaggi”.

Tuttavia, aggiunge Beffy, “Marine Le Pen, candidato di estrema destra, potrebbe essere molto piú forte del previsto. L’affluenza è solitamente molto alta alle presidenziali e ciò riduce così le probabilitá di una possibile vittoria del Front National”. Però, conclude l’economista, “dato che alcuni socialisti sono riluttanti all’idea di votare per il candidato socialista Hamon e che alcuni elettori di destra sono rimasti delusi dal Penelopegate, l’affluenza potrebbe essere piú debole del previsto e il rischio di un voto anti-sistema è in aumento”.

“Il rischio Francia, soprattutto sull’obbligazionario, era giá emerso nelle scorse settimane, era giá visibile sugli spread e le idee di Le Pen sono ben chiare a tutti”, aggiunge uno strategist a Mf-Dowjones. L’esperto fa inoltre notare che “in base ai sondaggi la candidata resta ben lontana dalla soglia che le consentirebbe di governare in maniera autonoma. Inoltre sarebbe difficile, se non impossibile, trovare alleanze con queste posizioni estreme” su euro e Nato.

I movimenti sull’obbligazionario non sono stati violenti, perchè mitigati “in primis dall’atteggiamento accomodante della Bce, e dai sondaggi, che danno Le Pen sconfitta”, aggiunge un altro strategist.

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