Ancora più soldi dalle tasche degli italiani per gli aiuti a Mps

MontePaschi ha presentato i conti preliminari al 31 dicembre 2016, evidenziando l’ennesima super perdita di 3,38 miliardi di euro (un valore pari alla manovra correttiva che l’Europa ha chiesto all’Italia)  e mettendo in evidenza una serie di indicatori negativi da far tremare i polsi che evidenziano una banca in caduta libera.

Ma l’elemento su cui si concentra l’attenzione, visto che è un tema “di moda” è quello delle sofferenze lorde che per Mps ammontano a 29,4 miliardi e a bilancio sono valorizzate 10,3 miliardi, vale a dire al 35,22%.

Unicredit, altra banca sotto i riflettori, ha recentemente concluso una cessione di un pacchetto di 17 miliardi di sofferenze lorde a un valore di 2,2 miliardi, valorizzandole al 12,9%, poco meno di un terzo rispetto ai valori indicati nel bilancio Montepaschi.

Se si applicasse la valutazione di Unicredit, quelle stesse sofferenze dovrebbero essere iscritte a bilancio Montepaschi per appena 3,7 miliardi, generando un gap di capitale di 6,6 miliardi. “Ma anche senza adottare una valutazione così aggressiva come quella di Unicredit (12,9%), e prendendo per buona una media di mercato intorno al 20-22% si genererebbe un gap intorno ai 4 miliardi, scrive ilfattoquotidiano.it . E questo per limitarsi alle sole sofferenze. I crediti inesigibili definiti “unlikely-to-pay” ammontano a livello lordo a circa 15,2 miliardi e sono iscritti a bilancio per il 60% del loro valore. Può essere, specie nel caso di MontePaschi, una valutazione credibile? Difficile dare risposte, ma è abbastanza chiaro che complessivamente il buco nei conti della banca è di gran lunga superiore a quello che si è voluto fino ad oggi rappresentare. Utilizzando come parametro l’operazione sulle sofferenze effettuata da Unicredit, agli 8,8 miliardi di aumento di capitale richiesto dalla Bce se ne aggiungerebbero altri 6,6, per un totale superiore ai 15 miliardi di euro. E una valutazione più realistica dei crediti inesigibili in capo all’istituto senese porterebbe la cifra vicino ai 20 miliardi di euro”, conclude ilfattoquotidiano.it.

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