Italiani e controlli medici, più attenti al sangue che a occhi e denti

CRISI SANITA’ – Sarà per colpa della crisi economica che spinge a tagliare su tutti gli aspetti della propria vita, o sarà per colpa della paura di scoprire eventuali malattie, ma gli italiani evitano di controllare frequentemente occhi e denti, mentre risultano più attenti circa lo stato di salute del proprio sangue: questa è la sintesi dell’indagine condotta per Dottori.it dall’Istituto di ricerca Demoskopea. Il portale che riunisce i medici specialisti italiani ha chiesto all’Istituto di intervistare un campione di 37mila cittadini tra 18 e 65 anni: l’obiettivo era capire che rapporto avessero gli italiani con i check up, indispensabili armi di prevenzione e monitoraggio di eventuali disturbi e patologie.

ANALISI DEL SANGUE – Le risposte degli italiani parlano chiaro: sono le analisi del sangue quelle per cui vi è una maggiore attenzione. Vuoi perché è il medico di base a richiederle, vuoi perché sono uno strumento prezioso per intercettare eventuali malattie, ma oltre 4 italiani su 10 dichiarano di averle effettuate negli ultimi sei mesi (42,2%). Il 18%, di contro, ammette la propria disattenzione, affermando di non fare prelievi da oltre due anni. Nel dettaglio, sono i più giovani i più disattenti: tra i 18 e i 24 anni quest’ultima percentuale cresce drasticamente, arrivando al 28,8%.

IL DENTISTA – Sarà perché più costoso, o perché annoverato spesso tra gli incubi degli italiani alle prese con la salute, ma andare dal dentista sembra incutere più timore di un prelievo sanguigno: in questo caso scende la percentuale di chi dichiara di essersi controllato negli ultimi sei mesi (34,9%) e sale quella dei disattenti. Oltre un italiano su cinque (il 22,8% del campione censito) non effettua un controllo ai denti da più di due anni.

LA VISTA – Ancora minore è l’attenzione che gli italiani sembrano mostrare nei confronti della propria vista: il 29,7% del campione censito non si controlla da più di due anni. Quasi un italiano su tre, quindi, mentre solo il 23,4% dichiara di aver effettuato un accertamento negli ultimi sei mesi.

LUNGO L’ITALIA – Fin qui l’andamento a livello nazionale: ma cosa cambia lungo lo stivale? A livello generale, si scopre la particolare situazione della Liguria, che si trova sempre sul podio delle regioni più disattente ai controlli, anche se l’area geografica del Sud e delle Isole è quella mediamente con la performance peggiore. Tra le più virtuose, invece, L’Emilia Romagna, il Friuli-Venezia Giulia e il Lazio.

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