Si avvicinano le presidenziali americani e a surriscaldare gli animi ci pensa la Reuters. Secondo un’analisi dell’agenzia di stampa internazionale i candidati repubblicani, insieme ai loro coniugi, hanno in totale 57 prodotti d’investimenti firmati Goldman Sachs, più del doppio di Vanguard, seconda società come popolarità tra di loro.
Secondo il report della Reuters, tra i 12 repubblicani in corsa per la candidatura alle presidenziali di che si teranno a novembre di quest’anno, i fondi gestiti da Goldman Sachs sono i preferiti per i loro investimenti. Otto di loro – Donald Trump, Ted Cruz, Ben Carson, Jeb Bush, John Kasich, Carly Fiorina, Chris Christie, e Jim Gilmore – secondo informazioni finanziarie raccolte tra giugno e agosto dello scorso anno, avevano investito fondi GS o azioni della banca d’affari, o in alcuni casi entrambi. Al momento Reuters non è stato in grado di determinare se i candidati sono ancora investiti in questi fondi.
E, inoltre, non si rilevano modalità improprie di investimento, anche se la stessa banca ha rifiutato di commentare l’analisi. I restanti 4 candidati – Marco Rubio, Mike Huckabee, Rand Paul, e Rick Santorum – non avevano fondi Goldman. In seconda posizione, come popolarità, c’è Vanguard, meglio conosciuto per l’offerta a basso costo di fondi indicizzati.
Insomma, sembra che i candidati repubblicani siano pronti a fidarsi di Goldman Sachs per la gestione dei loro soldi anche se alcuni di loro hanno criticato la troppa influenza della banca a Washington. Lo stesso Cruz ha dichiarato a Bloomberg all’inizio di quest’anno che la Goldman riceve “favori speciali” da parte del governo. Dalla sponda opposta, anche il senatore democratico Bernie Sanders ha sotto,ineato che è il momento di “chiudere la porta girevole” tra Goldman Sachs e il governo, dopo che negli anni passati molti alti ex funzionari della banca sono andati a ricoprire i migliori posti federali a Washington.