E’ l’ora dei global macro

L’evoluzione dei mercati dall’inizio del mese di dicembre conferma le nostre aspettative per una grande volatilità nelle diverse classi di attivi durante tutto il 2016.

Tensioni valutarie
La decisione della Bce e susseguente annuncio di Draghi sull’evoluzione della politica monetaria europea nei prossimi mesi hanno provocato uno scossone sulle borse europee e mondiali e il più forte movimento al rialzo in un giorno dal 2009 per l’euro contro il dollaro.
La decisione della Fed in materia di tassi ha confermato la divergenza delle politiche monetarie in diverse regioni del mondo e questo potrebbe provocare ulteriore volatilità in ambito finanziario. Il primo impatto avverrà sul mercato dei cambi, ma verosimilmente si propagherà anche al comparto del reddito fisso e ai listini azionari.
Il mondo delle commodities – dal petrolio al rame, passando per l’oro – dopo un anno disastroso e a senso unico al ribasso, potrebbe portare grandi sorprese nel 2016 avendo un effetto diretto su alcuni paesi emergenti e sulle loro economie .

Portafogli in movimento
In questa situazione di possibili grandi cambiamenti e movimenti nelle diverse classi di attivi, i gestori con strategia global macro potrebbero offrire rendimenti interessanti grazie alla libertà loro concessa di prendere posizioni nelle diverse classi di attivi long o short, in funzione delle loro visioni macro.
I fondi global macro ai quali ci riferiamo sono soprattutto quelli che si sono adattati creando veicoli più sicuri (come gli Ucits e le piattaforme bancarie) e trasparenti, che garantiscono anche una maggiore liquidità (settimanale o addirittura giornaliera), senza per questo ridurre sensibilmente le prospettive di guadagno. Ed è in queste categorie di fondi che noi vogliamo concentrare la nostra analisi.

L’alternativa all’equity
Date le loro performance e volatilità, a livello di rischio potremmo considerarli in alternativa o complemento agli investimenti azionari. La combinazione all’interno di uno stesso portafoglio di diversi di questi fondi/gestori dovrebbe creare le giuste premesse per assicurare ai nostri portafogli meno volatilità nei rendimenti e un risultato ancor pià positivo in termini assoluti, e questo in qualsiasi condizione di mercato.
La maggior parte dei fondi global macro utilizzano l’effetto leva per ottenere migliori risultati, ma questo rappresenta – in funzione della strategia d’investimento un rischio ulteriore per l’investitore. Va ricordato che una buona parte delle performance arriva dagli investimenti nel mercato dei cambi, che è il settore più liquido e trasparente, caratterizzato dal fatto che gli effetti dei differenziali di tassi d interesse e le decisioni di
politica monetaria sono quasi immediati.
I gestori hanno quindi grande facilità nell’iniziare e chiudere posizioni con spread per esecuzioni che rappresentano costi minimi per il fondo e i suoi investitori.

I criteri di valutazione
Nell’analizzare i diversi fondi parleremo quindi della strategia utilizzata da ciascun gestore e delle sue caratteristiche, privilegiando i discretionary manager piuttosto che i sistematici, che hanno maggiori dificoltà a performare all’interno di mercati che possono avere degli improvvisi e sostanziali reversals.
Un altro elemento importante per la scelta dei gestori e la zona geografica prescelta per l’investimento. Noi preferiamo l’ambito globale per offrire maggiori possibilità al gestore di trovare le migliori opportunità di investimento, ma in alcuni casi possiamo scegliere dei manager che operano più specificamente in alcune zone del mondo, come ad esempio Europa, Usa o Asia.
La selezione dei manager e dei loro prodotti diventa per l’investitore o il suo promotore finanziario essenziale per mantenere e accrescere il patrimonio con un livello di volatilità accettabile. Il consiglio è sempre quello di diversificare creando almeno tre o quattro posizioni diverse su manager che hanno strategie e performance non correlate.

Roberto Falzoni

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