Consob da rottamare

E’ vero: parlare male della Consob è come sparare sulla Croce Rossa. Ma, al di là delle facili polemiche restano, impietosi, i fatti. Cirio, Parmalat, Fin part, Finmatica, Viaggi del ventaglio, Moviemax, sono solo alcune delle società quotate e fallite senza che la Consob abbia giocato un ruolo diverso dallo spettatore (pagato). Risanamento, Sorgenia, Monte dei Paschi, Carige, Fonsai, Popolare di Vicenza sono esempi di società soggette alla sorveglianza Consob che hanno scaricato perdite miliardarie (in euro) sul sistema bancario e sul Paese.

Sanzioni irrisorie rispetto ai danni
Sarebbe interessante quantificare questi disastri in termini di perdita di punti di Pil e confrontare questo dato con le irrisorie sanzioni irrogate dalla Consob: l’ultima, ai vertici della Popolare di Vicenza, di 4.000 (!) euro a testa. Eppure la Consob dispone di poteri amplissimi (persino quello di disporre intercettazioni) simili a quelli della sua omologa americana Sec; anche la nostra legislazione in materia di mercati finanziari si è di molto evoluta negli ultimi anni, colmando il gap che esisteva nei confronti degli altri sistemi economici evoluti.

I limiti culturali
Allora, se si dispone di mezzi e strumenti legislativi adeguati, perché mai- dicasi mai- si è giunti a un qualunque risultato a difesa del buon andamento del mercato?
La risposta va ricercata nella matrice culturale di cui la Consob è intrisa: un controllore burocratico, che controlla la forma e ignora la sostanza, che si sofferma sui codicilli e perde di vista il complesso. Una istituzione puramente autoreferenziale, allergica a qualunque attività seriamente preventiva; che considera suo compito “controllare le informazioni fornite al mercato”, ma decide di ignorare ciò che il mercato, la stampa, le reti dicono di queste informazioni “controllate”. Eppure basterebbe un gruppetto di brillanti neolaureati che monitora la stampa specializzata e la rete per mettere in moto una utilissima opera di prevenzione, oggi completamente assente nella cultura della inutile struttura attuale.
Il punto centrale del problema è dunque l’assenza di qualunque autorevolezza, che –parafrasando Alessandro Manzoni– “se uno non ce l’ha, non puoi dargliela”.
Una Consob così burocratica, screditata e priva di moral suasion non serve e non è migliorabile: è solo da rottamare con tutta la sua dirigenza. Il sistema Paese ne ha bisogno urgente.

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