Azimut rinnova la fiducia nell’equity

In questo primo scorcio gli investitori si trovano a muoversi in un contesto di mercato particolarmente complesso, con la volatilità tornata su livelli elevati e ripetute fasi di correzione, anche violente. Quali sono le strategie per uscire al meglio da questa difficile situazione? PRIVATE ne ha discusso con Massimo Jakelich, chief investment strategist di Azimut Wealth Management, che segnala l’importanza di muoversi con grande prudenza, ma senza lasciarsi prendere dal panico.
Partendo dallo scenario di breve termine, quali sono gli indicatori destinati a incidere sui mercati finanziari? Ad avere il maggiore influsso sono le politiche monetarie delle banche centrali: ma queste, a partire dalle Fed, si stanno poco alla volta (e correttamente) disimpegnando dal favorire una bolla che rischia sempre più di ingigantirsi. Al centro dell’attenzione torna quindi l’andamento dell’economia reale, e in particolare la Cina: occorre capire se il rallentamento economico del Dragone sarà severo o meno.

Quali scelte di portafoglio bisogna operare per ottenere i massimi rendimenti?
Fra le varie asset class, le azioni sono comunque da preferire alle obbligazioni, anche se l’esposizione dovrà essere frequentemente coperta. Anche l’aumento della volatilità non dovrà essere necessariamente percepito in senso negativo, semplicemente perché a fasi negative seguiranno altre positive, come sempre è stato. Basterà solo ricalibrare il corretto orizzonte temporale del nostro investimento.

Quali sono i principali rischi per l’anno in corso?
Perdendo la direzionalità, i mercati diventano più complicati e ansiogeni, ma d’altra parte lasciano ampio spazio di manovra alla gestione attiva che, se associata a un’efficiente gestione del rischio, potrà comunque portare soddisfazione ai nostri investitori. Lo scenario potrebbe essere diverso per i finanziatori delle banche, che non hanno ancora capito il profondo cambiamento che la normativa del bail-in potrà apportare ai loro risparmi.

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