Milano in controtendenza

Chi l’avrebbe detto, solo un anno fa, che a Londra sarebbe cambiato tutto. Nella settimana calda delle fiere e delle aste si è assistito a una radicale inversione di tendenza, dopo 24 mesi consecutivi di crescita esponenziale di prezzi e vendite è arrivata una sostanziale battuta d’arresto. Ma non si disperi, come in ogni momento di crisi c’è spazio per identificare i nuovi trend positivi.

La dieta Frieze
Per quanto riguarda le manifestazioni di Regent’s Park, le attese Frieze (dedicata all’arte contemporanea) e Frieze Masters (dedicata all’arte antica e moderna), è ancora una volta boom di pubblico ma non di vendite. Tra le due, Frieze Masters ha nettamente vinto la sfida. Quella che era nata come fiera costola della principale oggi è protagonista a livello di qualità e di fatturato. Espositori di peso massimo hanno portato in fiera capolavori assoluti: da Helly Nahmad hanno spiccato tre opere dell’ultimo anno di vita di Picasso, in vendita per oltre 150 milioni di sterline (ancora non si sa se è stato trovato un acquirente). La galleria fiorentina Moretti Fine Arts ha stretto una fruttuosa partnership con la londinese Hauser & Wirth, nello stand condiviso una straordinaria mescola di antico e contemporaneo hanno visto dialogare fondi oro rinascimentali con le sculture di Calder e le tele di Gerhard Richter. Da Robilant & Voena, forse il miglior stand italiano in fiera, nemmeno troppo nascosto tra gli alfieri degli anni ’60 italiani un Francis Bacon iconico e monumentale offerto a meno di dieci milioni di euro e stato opzionato il giorno dell’inaugurazione. Insomma passeggiando per i lussuosi booth di Frieze Masters il capolavoro è assicurato, al visitatore non resta che stropicciarsi gli occhi.

Rare occasioni
Purtroppo il conveniente cambio sterlina/euro, praticamente uno a uno, non è sufficiente per acquistare sotto prezzo. Il ricarico dei mercanti è spesso impegnativo e nonostante l’alta qualità garantita è molto complesso fare affari senza pagare profumatamente l’opera, le commissioni di chi la vende, e la location esclusiva.
Tutt’altra musica a Frieze, la fiera principale votata all’arte contemporanea, in cui la presenza degli italiani è praticamente azzerata. Solo Massimo De Carlo ha deciso di partecipare nella sezione 90’s con uno stand appunto di opere degli anni ’90, su tutti lo storico Zorro di Maurizio Cattelan che fa il verso a Lucio Fontana. Sembra che la presenza nostrana non sia mancata solo sul versante delle gallerie ma anche su quello degli artisti. Problema non da poco, perché se oggi riusciamo ancora ad essere presenti a Londra, come italiani, con le opere degli anni ’60 e ’70, certamente non stiamo assistendo a nessun ricambio generazionale. La partita del contemporaneo che conta si sta giocando tutta fuori da nostri confini.
Per quanto riguarda le vendite hanno convinto i soliti super nomi altisonanti ma non si è registrato lo stesso ottimismo del 2015. Complice la Brexit, il pubblico britannico ha tirato il freno a mano, scomparsi i russi sono rimasti dunque solo i cinesi che però al momento prediligono l’acquisto immobiliare e in gioielli piuttosto che in arte. Ad ogni modo la liquidità sul mercato è ancora molta ed è plausibile che questo sia più da considerarsi un momento di fiacca piuttosto che un vero e proprio stop.

Bene il contemporaneo

Le aste di Christie’s e Sotheby’s dedicate al contemporaneo internazionale sono andate molto bene, la casa di Bond Street ha quasi toccato i 50 milioni. Con un record assoluto: Nickelodeon di Adrian Ghenie (2008) è l’opera più cara mai venduta del giovane pittore rumeno, classe 1977, salita fino alla vertiginosa cifra di 7.109.000 di sterline. Numeri importanti anche per Thomas Schütte (quotato tra 1.200.000 e 1.800.000 sterline vola a 3.749.000) e Jean Dubuffet (stimato tra 1 milione e 1 milione e mezzo: viene assegnato a 2.629.000).

Italia in saldo
Altra situazione alle Italian Sales, che hanno subito una pesantissima battuta d’arresto. Stime troppo alte e merce speculare a quella degli anni passati hanno annoiato i collezionisti internazionali. Alcuni spunti interessanti sono arrivati da artisti minori inseriti per la prima volta in questi prestigiosi cataloghi. Coda di delfino di Pino Pascali è salita fino a 2.200.000 sterline. Carol Rama, a un anno dalla scomparsa e ospitata in una prestigiosa mostra da Dominic Levy, ha registrato il suo nuovo record con una composizione del 1994 passata di mano per 179mila sterline. I big Castellani e Fontana hanno tenuto senza fare faville, piuttosto deludente l’andamento di Alighiero Boetti con dieci opere in asta e quattro invenduti (da Christie’s). Quelli da monitorare sono i nomi in corso di rivalutazione da parte dei grandi galleristi. Emilio Scanavino è al momento in mostra da Voena nello spazio di Mayfair, i suoi prezzi sono ancora più che accettabili, potrebbe rivelarsi un secondo caso Paolo Scheggi. Nella serata di Sotheby’s i protagonisti sono stati il solito Alberto Burri e un bel lavoro di Salvatore Scarpitta che dopo anni di tentativi ha finalmente fatto centro sulla piazza più importante. La sua Forager for Plankton del 1959, realizzata per la sua prima personale alla galleria di Leo Castelli di New York, è stata battuta a 1.800.000 £, quando il suo precedente record era di “appena” di 711.360 £. Franco Angeli ha raggiunto le 80.000 £ con Tunisia (1961) e Fabio Mauri ha siglato il suo nuovo primato con Schermo Imbottito Mario (II generazione) “Un tasca di cinema”, opera del 1972 aggiudicata per 100.000 £.

È l’ora delle occasioni

Il nostro consiglio è quello di puntare l’attenzione sulle vendite nazionali delle prossime settimane, che consentono ottimi affari a prezzi contenuti, soprattutto in un momento in cui comprare diventa inevitabilmente conveniente. Finarte, dopo il successo della vendita di maggio (dovuto anche alle ottime performance della straordinaria collezione di Furio Colombo) propone in vendita a novembre una selezione di opere storiche del ‘900 italiano, di ottime dimensioni, con maestri consolidati come Arnaldo Pomodoro o Fausto Melotti, intervallati da artisti già riconosciuti dall’accademia ma ancora abbordabili per i loro prezzi contenuti, come Achille Perilli o Roberto Crippa. Non mancherà anche Franco Angeli, protagonista della scuola di Piazza del Popolo assieme a Tano Festa, già protagonista nelle vendite londinesi.

Camilla Prini

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!